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perdizióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., perditio - onis, der. di perdĕre «perdere»]. – 1. Danno irreparabile, rovina materiale: andare, mandare in (meno com. a) p .: morto suo padre, ha mandato in p. tutto il patrimonio. 2.
perdizione /perdi'tsjone/ s. f. [dal lat. tardo, eccles., perditio -onis, der. di perdĕre "perdere"]. - 1. ( non com.) [danno irreparabile] ≈ rovina. Locuz. prep.: in perdizione ≈ alla ( o in) malora, in rovina.
CO grave danno morale e spirituale, rovina: i vizi sono causa di perdizione; condizione di depravazione, viziosità: vivere nella perdizione | OB rovina materiale, perdita; spreco. 2. CO secondo la dottrina cristiana, pena ultraterrena che consiste nella privazione della beatitudine: la perdizione dell’anima. 3.
perdizione. [per-di-zió-ne] s.f. 1 Depravazione morale SIN peccato: vivere nella p. || luogo di p., dove si conduce vita dissoluta. 2 relig. Dannazione eterna: p. dell'anima. sec. XIII. Vedi i...
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perdizione [per-di-zió-ne] s.f. (pl. -ni) 1 Grave rovina, spec. morale e spirituale; dannazione: lo hanno trascinato sulla via della p.; l'ozio lo conduce alla p. 2 ant. Perdita, spreco.
perdizione. n.f. [pl. -i ] 1 grave danno, rovina morale: condurre a perdizione ; la via della perdizione, quella dei vizi 2 ( relig.) dannazione: la perdizione dell’anima. ¶ Dal lat. eccl. perditione (m), deriv. di perdere ‘perdere’.