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  1. it.wikipedia.org › wiki › Saljut_7Saljut 7 - Wikipedia

    La Saljut 7 (in russo Салют-7?, tradotto "Salve 7") è stata la settima ed ultima stazione spaziale del programma Saljut dell'Unione Sovietica. È stata in servizio dall'aprile 1982 al febbraio 1991. È stata visitata in totale da 12 missioni con equipaggio e 15 missioni automatiche, tra cui Sojuz T, Progress e TKS.

  2. Attivando i motori della “Sojuz”, i cosmonauti orientarono la stazione nel modo da far illuminare i pannelli. Gli strumenti cominciarono a dare dei segni di vita. Ventiquattro ore dopo, Savinykh si...

  3. en.wikipedia.org › wiki › Salyut_7Salyut 7 - Wikipedia

    Salyut 7 was the most advanced and comfortable space station of the Salyut series. A set of modifications to the interior made it more liveable. There were approximately 20 windows with shades on the Salyut 7. To protect the inside of the windows, they were covered with removable glass panels.

  4. 20 dic 2023 · Usando una replica della “Saljut-7”, per quattro mesi i cosmonauti avevano simulato ogni situazione immaginabile, imparando a muoversi nel buio totale (l’impianto elettrico della stazione non...

  5. it.wikipedia.org › wiki › Saljut-7Saljut-7 - Wikipedia

    Trama. URSS, giugno 1985. Basato su eventi reali. Dopo che il contatto radio con la stazione spaziale Salyut 7 è andato perduto, i cosmonauti Vladimir Fyodorov e Viktor Alyokhin riescono ad attraccare con la stazione, che trovano completamente congelata, e la riportano in funzione.

  6. 5 set 2019 · ABBONATI A 0,96€/SETTIMANA. A cura di Francesco Salvaterra. È l’8 giugno 1985: i cosmonauti Vladimir Dzhanibekov e Viktor Savinikh viaggiano a bordo della loro Soyuz-T13 partita 2 giorni prima da Baikonur, diretti alla stazione sovietica Salyut-7. La missione è composta da soli due cosmonauti, al posto del terzo sono stati caricati viveri ...

  7. 11 set 2019 · Il primo recup ero di una stazione spaziale: storia della Salyut-7, parte I. Le batterie della stazione sono gestite da un sistema automatico che necessita dell’energia delle stesse per funzionare. La via più semplice per caricare le batterie, idealmente, sarebbe quella di fornire energia all’impianto tramite la Soyuz, ma Dzhanibekov e ...