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  1. La frase fu coniata (nella forma "Benito Mussolini ha sempre ragione") da Leo Longanesi nel 1926 ed inclusa nel Vademecum del perfetto fascista, seguito da dieci assiomi per il milite. Nel 1928 fu ripresa dal Decalogo del milite fascista in questa forma.

  2. Questo culto contribuì al consenso verso il regime, nonostante il disappunto nei confronti dei funzionari locali. Un famoso slogan recitavaIl Duce ha sempre ragione». Una pubblicità continua riguardava la sua persona e i quotidiani avevano ricevuto precise disposizioni su cosa dire di lui.

  3. 24 giu 2024 · Il Duce ha sempre ragione. Forte come la morte. A noi! Fino alla vittoria! Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato. Chi osa vince! La parola d’ordine non può essere che questa: disciplina. Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Vincere o morte. Le radici profonde non gelano mai.

  4. www.veja.it › 2014/12/07 › slogan-fascistiVEJA.it » SLOGAN FASCISTI

    7 dic 2014 · Il Duce ha sempre ragione. Il fascismo considera i contadini in guerra e in pace quali forze fondamentali delle fortune della Patria.[43] Il fascismo non vi promette né onori, né cariche, né guadagni, ma il dovere e il combattimento.[44]

  5. A basic slogan in Fascist Italy proclaimed that Mussolini was "always right" (Italian: Il Duce ha sempre ragione). Endless publicity revolved about Mussolini with newspapers being instructed on exactly what to report about him.

  6. Possibile che il duce si sia confuso, che abbia scambiato le parole, in parte assonanti? È dagli anni venti che il motto “il duce ha sempre ragione” accompagna le vite degli italiani e pare poco probabile che il vecchio capo sbagli grossolanamente una parola in uno dei suoi discorsi più importanti per le sorti della guerra (anche uno ...

  7. 7 ott 2020 · “Mussolini ha sempre ragione” motto declinato anche in “Il Duce ha sempre ragione”. La paternità, di questa perentoria affermazione, ottima da utilizzare in campagne propagandistiche dell’epoca, è attribuita a quel “geniaccio” di Leo Longanesi.