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  1. nirvana. s. m. [dal sanscr. nirvāṇa «estinzione»], invar. – Nel buddismo, stato perfetto di pace e felicità, culmine della vita ascetica, che consiste nella estinzione dei desiderî, delle passioni, delle illusioni dei sensi, e quindi nell’annientamento della propria individualità.

  2. it.wikipedia.org › wiki › NirvanaNirvana - Wikipedia

    La parola nirvana, dal sanscrito nirvāṇa esprime un concetto proprio delle religioni buddista e giainista, successivamente introdotto anche nell'induismo. Ha un ruolo fondante soprattutto nel buddismo, dove possiede il significato di 'estinzione'. Secondo una diversa etimologia proposta da un commentario buddista di scuola ...

  3. Nirvana significa la cessazione, lestinzione di tutte le sofferenze. Ma la nostra sofferenza viene dalle nostre percezioni erronee. l’ignoranza (avidya), l’incomprensione. Perciò la pratica della meditazione, la pratica della visione profonda, ha lo scopo di rimuovere le percezioni erronee da noi.

  4. Il termine “Nirvana” deriva dal sanscrito e significa letteralmenteestinzioneospegnimento”. Nel buddismo, il Nirvana rappresenta uno stato perfetto di pace e felicità, che si raggiunge attraverso la pratica di discipline ascetiche e la comprensione profonda della natura della realtà.

  5. 3 minuti. Il Nirvana è uno dei concetti più importanti nel buddismo, nel giainismo e nell’induismo, una condizione che può essere ottenuta unicamente mediante pratiche o tecniche spirituali. Il Nirvana è considerato uno stato di liberazione dalle sofferenze o dukkha, legate al ciclo di nascita e morte della filosofia sramana. È uno dei ...

  6. 2 lug 2009 · Nirvana è una parola che deriva dal sanscrito e significa estinzione, oppure ciò che è soffiato via, che si spegne. È un termine dei testi buddisti che esprime un concetto difficilmente traducibile nell’ambito della cultura occidentale.

  7. nirvāṇa. Termine sanscr. che letteralmente significa «spegnimento». È utilizzato in contesto induista e buddista per indicare la realtà ultima e la liberazione, in opposizione al saṃsāra ( ), dal ciclo delle rinascite in cui consiste l’esistenza ordinaria.