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    • “Won’t Get Fooled Again” (‘Who’s Next’, 1971) The Who - Won't Get Fooled Again. Il finale roboante del miglior album degli Who è probabilmente la più grande dichiarazione di indipendenza del rock – e di Pete Townshend: una tempesta epica di dubbi e ribellione, tra un sintetizzatore ipnotico e minimale e accordi potenti come un tuono, avvolti da un urlo sovrumano. «
    • “I Can See for Miles” (‘The Who Sell Out’, 1967) The Who - I Can See For Miles.
    • “My Generation” (‘My Generation’, 1965) The Who - My Generation. La leggenda narra che Townshend scrisse My Generation il giorno del suo 20esimo compleanno, il 19 maggio del 1965, mentre era su un treno Londra-Southampton per un’apparizione televisiva.
    • “A Quick One, While He’s Away” (‘A Quick One,’ 1966) The Who - A Quick One, While He's Away.
  1. 19 mag 2024 · Nel 1964 prese forma la lineup della band, con Roger Daltrey alla voce, Pete Townshend alla chitarra, John Entwistle al basso e Keith Moon alla batteria. Questi quattro talenti unici unirono le forze dando vita a una delle band più innovative e spettacolari della storia della musica.

    • The Who. (1964, Londra, Inghilterra) La band più rock della storia del rock, escludendo quelli della categoria “hard” rock. Avevano Pete Townshend, che sapeva fare di tutto con le chitarre (spaccarle sul palco, soprattutto) e con le tastiere, e scriveva quasi tutti i pezzi.
    • My generation. (My generation, 1965) La mamma di tutte le canzoni di ribellismo giovanile, con un titolo che non poteva non fare centro. È diventato citatissimo anche il verso “I hope I die before I get old”.
    • I can’t explain. (singolo, 1965) Gli Who che si allenano a diventare gli Who, con un giovane Jimmy Page pre-Led Zeppelin che suona la chitarra (cosa mai chiarita: secondo alcuni suona solo sul lato B del singolo, “Bald headed woman”).
    • Substitute. (singolo, 1966) Raccontò poi Keith Moon: «io non me lo ricordo di aver suonato su “Substitute”: allora ero sempre così strafatto che quando il disco uscì me la presi con gli altri per aver usato un batterista al posto mio».
  2. 11 mag 2024 · Mojo ha aggiornato la sua lista delle "50 migliori canzoni degli Who", già edita un decennio fa. Un "conto alla rovescia da brividi" (lo definisce così la rivista britannica) che ripercorre tutta la carriera dei formidabili kids londinesi da quando "iniziarono la loro attività come mod suonando R&B" a quando "si trasformarono ...

    • Pinball Wizard. Apriamo la nostra classifica con un grande classico. Si tratta di un brano monumentale, tratto da TOMMY del 1969. Pinball Wizard è uno dei brani più evocativi degli Who.
    • Magic Bus. Strumenti singolari e chitarre acustiche dominano questa traccia, decisamente tra le più originali e controverse della band inglese. In Magic Bus chitarre elettriche e batterie aggressive non appaiono se non alla fine.
    • So Sad About Us. Ancora una volta siamo di fronte ad un perfetto esempio di rock pop. So Sad About Us, tratta dal disco del 1968, HAPPY JACK, è un brano in grado di racchiudere perfettamente lo stile degli Who, non disdegnando un'atmosfera orecchiabile che la rese immediatamente una hit.
    • Anyway Anyhow Anywhere. Incendiaria come poche altre, la traccia in questione è tra le migliori che gli Who abbiano mai rilasciato negli anni '60, perché spinge l'ascoltatore a lanciarsi sulla pista da ballo, senza scendere a compromessi con l'identità heavy che la band si costruì sin dai primi tempi.
  3. 19 mag 2021 · Le migliori canzoni degli Who: da My Generation, inno di più di una generazione, a l'ipnotica Baba O'Riley, tutti brani della band rimasti nella storia.

  4. Ascolta la playlist The Who: brani essenziali su Apple Music. 27 brani. Durata: 1 ora e 50 minuti.