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  1. Venere (in latino Venus, Veneris) è una delle maggiori dee romane principalmente associata all' eros e alla bellezza. Viene considerata l'antenata del popolo romano per via del suo leggendario fondatore, Enea, svolgendo un ruolo chiave in festività e riti della religione. È tradizionalmente intesa essere l'equivalente della dea greca Afrodite .

  2. Per via del suo splendore in molte culture, tra cui quella Maya, Venere rappresentava due divinità gemelle, in cui venivano rispettivamente identificati Quetzalcoatl nella Stella del Mattino e Xolotl nella Stella della Sera. Era inoltre l'astro più studiato nei suoi movimenti in cielo.

  3. Afrodite, ( Venere nella mitologia romana), rappresenta la Dea dell’amore, della bellezza, sessualità e lussuria. La sua figura, però, non possiede affatto le qualità di una donna romantica e dolce. Viene infatti descritta come una creatura infedele e lussuriosa, vanitosa, irritabile e permalosa.

  4. Venere. Emanuele Lelli. La bellissima dea dell’amore. Afrodite (Venere per i Latini), una delle divinità greche più antiche, protegge l’amore in tutte le sue forme: è sposa di Efesto, ma numerose sono le sue avventure con altri dei e con mortali.

  5. 17 lug 2023 · Di Gruppo editoriale Luglio 17, 2023 Dei romani. Venere appartiene alle divinità romane più importanti mai esistite, era conosciuta anche come dea dell’amore, della bellezza e della fertilità, conosciuta nella mitologia greca come Afrodite, a sua volta era associata alla dea Astarte dei Fenici.

  6. 27 gen 2020 · VENERE. Di wp_749860. Gen 27, 2020 #greca, #mitologia, #venere. Venere (in latino Venus, Veneris) dea dell’amore, della bellezza e della fertilità, nei miti greci è associata alla dea Afrodite. Esistono diversi racconti sulla nascita di Venere. I più noti sono quelli narrati da Esiodo e Omero.

  7. Antica divinità italica, assimilata alla dea greca Afrodite e venerata come dea della bellezza, dell’amore, della fecondità e della natura primaverile. L’introduzione di V. nel pantheon romano non sembra antichissima, perché il nome non figura nel più antico calendario .