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  1. Virtù dianoetiche ed etiche. Nella morale aristotelica le virtù si distinguono in dianoetiche, riferite alla ragione discorsiva o conoscitiva (διάνοια, dianoia) ed etiche, (da ἔθος [o ἦθος] [1], ethos, "carattere", "comportamento", "costume", "consuetudine") riguardanti l'attività pratica [2] . Virtù etiche.

  2. 29 dic 2017 · Quando la ragione è impegnata nell’attività di ricerca e di possesso della verità – che è la sua funzione primaria – essa, se correttamente usata, dà origine nell’uomo alle cosiddette virtù dianoetiche o intellettive o razionali: l’ arte ( techne) è la capacità, accompagnata da ragione, di produrre un qualche oggetto;

  3. Le etiche consistono nel mezzo tra gli estremi comportamentali, le dianoetiche sono: la saggezza, ovvero laretè dianoetica che attua le aretài etiche; la techne, cioè l’arte di produrre oggetti; la scienza, cioè la capacità di svolgere le dimostrazioni in modo corretto; l’intelletto, cioè la capacità di cogliere i principi primi ...

  4. La felicità può essere allora definita come attività dell’anima secondo virtù. Egli distingue tra virtù etiche, le quali riguardano il carattere, ossia l’uso della ragione in relazione alle emozioni e ai desideri, e le virtù dianoetiche che riguardano l’uso della ragione di per se stessa.

  5. dianoetiche, virtù. Nella dottrina morale aristotelica, le virtù che, a differenza di quelle etiche, attinenti più propriamente all’attività pratica, si riferiscono al retto comportamento della ragione discorsiva o conoscitiva (διάνοια), in ogni aspetto della vita ( Etica Nicomachea, I, 13, 1103 a; VI, 3, 1139 b).

  6. Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia. Nella morale aristotelica le virtù si distinguono in dianoetiche, riferite alla ragione discorsiva o conoscitiva (διάνοια, dianoia) ed etiche, (da ἔθος [o ἦθος], ethos, "carattere", "comportamento", "costume", "consuetudine") riguardanti l'attività pratica. Virtù etiche. Virtù ...

  7. Nella dottrina morale aristotelica le virtù morali dianoetiche riguardano propriamente la noesis, ovvero l’intuizione intellettuale, e sono quindi le virtù del filosofo, legate alla razionalità, diversamente dalle virtù etiche, come la giustizia e il coraggio, inerenti invece alla sfera pratica della ragione.