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  1. Il Partito Socialista Italiano (PSI) è stato un partito politico italiano di ispirazione socialista, attivo dal 1892 al 1994.

  2. Il Partito Socialista Italiano (PSI) è un partito politico italiano di ispirazione riformista e socialdemocratica fondato il 5 ottobre 2007, che si dichiara in continuità con l'omonima formazione sciolta Il 12 novembre 1994.

  3. Il Partito Socialista Italiano (PSI) è stato un partito politico italiano di ispirazione socialista, attivo dal 1892 al 1994.

    • Prodromi Nel Psi
    • Verso La Scissione
    • Alla Ricerca Di Una Linea Politica
    • L'ipotesi Della Nuova Internazionale Proletaria
    • La Rappresentanza Armata Nella Guerra Civile Spagnola
    • Fine Del Psi

    I socialisti in esilio

    Il 16 novembre 1926, dopo che la Camera dei deputati votò la decadenza dei 120 deputati dell'opposizione, provvedimento che fu confermato dal Senato il 20 novembre, la polizia chiuse le sedi dei partiti e delle organizzazioni antifasciste. La direzione del Partito Socialista Italiano si sciolse, passando i propri poteri a dei dirigenti residenti all'estero, con cui restò in collegamento, da Roma, il segretario socialista Olindo Vernocchi, mentre alla base cesseranno di mantenersi in contatto...

    La fine dei partiti e le prime ipotesi di unità socialista

    Il primo partito ad essere sciolto dal regime fascista era stato il Partito Socialista Unitario (PSU) il 6 novembre 1925, che si era fondato il 5 ottobre 1922, un giorno dopo il XIX Congresso del Partito Socialista Italiano. Successivamente al provvedimento di scioglimento del PSU, l'allora condirettore dell'Avanti! Pietro Nenni propose alla Direzione del PSI di fare di nuovo posto nel partito ai riformisti, di richiamare all'Avanti! Claudio Treves, ricomponendo così l’unità fra tutti i socia...

    L'accordo tra le forze antifasciste

    Il 27 marzo 1927 nacque a Parigi la concentrazione d'azione antifascista, manifestatasi al pubblico con un appello firmato da Claudio Treves e Giuseppe Emanuele Modigliani per il PSLI, da Pietro Nenni e dalla rivoluzionaria ed oratrice poliglotta russa Angelica Balabanoff per il Partito Socialista Italiano - cui adesione a Concentrazione avvenne dopo un referendum fra i militanti, da Fernando Schiavetti e Mario Pistocchi per il Partito Repubblicano Italiano, da Bruno Buozzi e Felice Quaglino...

    Il Convegno di Marsiglia

    I contrasti sulla fusione si acuirono sul finire del 1927; e alle manovre fusioniste dell'area di Nenni, l'area di Angelica Balabanoff provò a controbattere con un espediente di procedura: Un mutamento di linea politica - e dunque una fusione con i socialisti riformisti del PSULI, avrebbe dovuto necessariamente essere sancito da un formale Congresso tenutosi in terra italiana, non da una rappresentanza emigrata del Partito Socialista Italiano. Intanto la Direzione socialista indisse un Conveg...

    L'appello all'unità rivoluzionaria

    Queste vicende non furono gradite a quanti erano convinti dalla necessità di potenziare l’Internazionale operaia socialista. Tra questi vi era il Grande Oriente di Parigi, che stando a quanto si asserisce in un comunicato confidenziale del Ministero dell'interno italiano delibera di premere sugli esponenti socialisti, affinché si giunga alla fusione dei due partiti «generalmente non facenti parte della Massoneria», che del suo appoggio «hanno bisogno quotidianamente per ragioni di lavoro e pe...

    Il Convegno di Grenoble e la scissione fusionista

    Così i fusionisti crearono il Comitato per l'unità socialista facendo proprie le Tesi sull'Unità di Pietro Nenni, con cui si schierarono anche i fautori delle mozioni firmate da Ugo Coccia e da Amedeo Clerici. Inoltre Nenni chiese un regolare congresso. La direzione, sotto protesta degli oppositori che opponevano la minaccia di un'autoconvocazione da parte delle federazioni ribelli, rinviò un Convegno che era stato fissato per il 6 gennaio 1930 e che si doveva occupare solo di problemi organi...

    L'allontanamento dalla Concentrazione e dalla CGdL

    Dopo la scissione fusionista, il PSI massimalista incominciò ad allontanarsi dalla Concentrazione antifascista. Il motivo ufficiale era che la Direzione non accettava che l'organo direttivo della Concentrazione ponesse i due soggetti usciti da Grenoble sullo stesso piano. La verità era che la guida del partito era sfuggita di mano alla segretaria, sempre più impegnata nel Bureau Internazionale d'Informazione, passando nelle mani della sinistra; spostamento favorito dalla grande depressione de...

    Tra identità ideologica e politica del Fronte Unico

    Al convegno PSIm di Lione presero parte una sessantina di delegati dibattendo sul tema lotta antifascista e rapporti con le altre organizzazioni all’estero. Venne approvata l'uscita dalla LIDU, confermata l’uscita dalla CGdL di Buozzi, e si propose l’entrata nei Sindacati Rossi - proposta infine bocciata dalla maggioranza dei delegati, che approvarono invece la partecipazione del PSIm ad un fronte unico con i comunisti. Altro avvenimento importante del 1932 fu la morte di Filippo Turati e que...

    Le conferenze della sinistra socialista

    Il 19 giugno 1933 - sotto l'ombra dell'avvento al potere in Germania di Adolf Hitler, venne tenuta a Bruxelles una Conferenza mondiale di tutte le organizzazioni operaie non aderenti né al Comintern e né all'Internazionale operaia socialista, dove si costituì un comitato permanente. In occasione di questa conferenza, Angelica Balabanoff dichiarò: «Il socialismo riformista alla Nenni e compagni ha fatto fallimento completo. Solo l’unità di tutti i proletari potrà impedire un ulteriore estender...

    La Conferenza di Parigi

    Nel febbraio 1935 si tenne a Parigiuna Conferenza dei partiti socialisti di sinistra nell'ambito del Bureau di Londra, durante la quale si scontrarono due distinti orientamenti politici: Uno che intendeva «lavorare per l’unità della classe operaia», ed un altro che voleva impegnarsi «per l’unità rivoluzionaria della classe operaia, la quale non avrebbe potuto essere realizzata dalle due internazionali esistenti - l'IOS e il Comintern, considerate fallimentari»; per cui sarebbe stato necessari...

    La politica dei Fronti Popolari

    Nel luglio del 1935, contemporaneamente alla svolta frontista del Comintern nel suo VII Congresso (25 luglio - 20 agosto 1935), il Partito Comunista Francese e la Sezione Francese dell'Internazionale Operaia, insieme ad altri piccoli gruppi della sinistra francese, costituirono il Fronte Popolare. Si inaugurò così la linea politica dei Fronti Popolari, ripresa nello stesso periodo storico tra l'altro anche dal SAP in Germania. Il gruppo PSIm attorno a Dino Mariani aderì intanto all'invito fat...

    Il Comitato d’Intesa con la Sinistra comunista

    A fine ottobre del 1935 ebbe luogo a Bruxelles una riunione tra Alessandro Consani per il PSIm con dei dirigenti della Frazione di sinistra del PCd'I. Il 5 novembre seguì un incontro tra Consani, Dino Mariani, Nicola Di Bartolomeo (Fosco) ed altri esponenti trotskisti, per la loro ammissione al partito. Cinque giorni dopo si ebbe un ulteriore incontro, al quale prese parte il trotskista Mario Bavassano, e nel quale si convenne di costituire un Comitato d’Intesa, facendo pressione su Pietro Tr...

    Vittoria delle sinistre in Spagna e colpo di Stato

    Le elezioni in Spagna del 16 febbraio 1936 furono vinte dal Fronte Popolare (Frente Popular) con 4.176.156 voti e 276 deputati contro i 3.783.601 voti del Fronte Nazionale con 132 deputati. Fin dai primi giorni dopo la vittoria del Fronte Popolare, i contadini iniziarono ad occupare le terre dei proprietari, e nelle città gli attivisti di sinistra cominciarono a richiedere l'amnistia per i detenuti. A Oviedo le carceri furono aperte e i detenuti posti in libertà. Questo accese le speranze tra...

    L'impegno militare massimalista nel POUM

    Sotto il motto lanciato da Carlo Rosselli «Oggi in Spagna, domani in Italia!», Giustizia e Libertà e il Partito Socialista Italiano (massimalista), come i primi partiti dell'emigrazione, appoggiarono i repubblicani rompendo gli indugi e rivolgendo un appello agli altri partiti antifascisti italiani nell'emigrazione, affinché accorrano in Spagna per intervenire nel conflitto. Accorsero una trentina di socialisti massimalisti, che si iscrissero al Partito Operaio di Unificazione Marxista (POUM)...

    Il Partito Socialista Italiano (massimalista) continuò l'attività politica anche dopo la fine della Guerra Civile Spagnola; tuttavia, la riunificazione del PSI nenniano con il PSU, le posizioni intransigenti dei massimalisti e l'ostilità dei comunisti avevano ormai eroso la base militante del PSI(m). Il partito si ritrovò isolato e marginalizzato e...

  4. Partito socialista italiano. (PSI) Partito politico italiano, fondato nel 1892 e sciolto nel 1994. Già all’inizio degli anni Ottanta dell’Ottocento il movimento operaio italiano cominciò a dotarsi di organizzazioni politiche, dal Partito socialista rivoluzionario di Romagna di A. Costa al Partito operaio italiano di C. Lazzari.

  5. Il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano si tenne al Teatro Carlo Goldoni di Livorno dal 15 al 21 gennaio 1921, inserendosi nel generale contesto di scontro in atto all'interno del movimento operaio internazionale tra la corrente riformista e quella rivoluzionaria.

  6. Il Partito Socialista Democratico Italiano ( PSDI ), spesso abbreviato in Partito Socialdemocratico Italiano, è stato un partito politico italiano di ispirazione socialdemocratica. Fu fondato l'11 gennaio 1947 con la denominazione, in rievocazione dell' antecedente esperienza prefascista, di Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, in ...