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  1. Tancredi Canonico, Presidente. Signori senatori! Anche questa volta, Senato chiuso, tombe aperte. Fra queste vi è quella del nostro venerando Presidente Giuseppe Saracco, spentosi a Bistagno il 19 gennaio 1907.

    • Biografia
    • Dediche
    • Giudizio Storico
    • Bibliografia
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    • Collegamenti Esterni

    Le origini

    Giuseppe Saracco nacque a Bistagno, in provincia di Alessandria, il 9 ottobre 1821da Francesco Antonio Saracco, di professione notaio, e da Vittoria Fontana, figlia di proprietari terrieri. Dopo gli iniziali studi in seminario, il giovane Giuseppe Saracco intraprese gli studi di giurisprudenza, laureandosi all'Università di Torino; ottenuta l'abilitazione, esercitò brillantemente la professione di avvocato, frequentando lo studio di Angelo Brofferio, insieme al quale fu il difensore davanti a...

    Carriera politica

    Saracco decise, non ancora trentenne, di entrare in politica, candidandosi per il collegio di Acqui al Parlamento Subalpino, risultando eletto il 5 ottobre 1851, ma la sua elezione venne invalidata dalla Camera dei deputati per limiti d'età. Tuttavia, alle elezioni suppletive tenutesi due mesi dopo, Saracco venne eletto nello stesso collegio, riuscendo a divenire deputato del Parlamento subalpino. Oltre alla carica di deputato, Saracco fu a più riprese e per lunghi anni (dal 1854 al 1867 e da...

    Ultimi anni

    Dopo le dimissioni si ritirò nel Monferrato e nella natìa Bistagno, dove, come Giosuè Carducci, ne apprezzò i bei boschi piemontesi.Passò gli ultimi anni della sua vita ad amministrare le vaste proprietà agrarie di famiglia. Morì a Bistagno, sua città natale, il 19 gennaio 1907, ad 85 anni.

    La città di Acqui Terme gli ha dedicato una statua bronzea, inaugurata nel 1922 ed opera dello scultore Giulio Monteverde, amico di Saracco e come lui nativo di Bistagno. Re Umberto I lo insignì della suprema onorificenza del Collare della Santissima Annunziata il 1º gennaio 1900.

    Di lui ci ha lasciato un curioso ed ironico ritratto il Re Vittorio Emanuele III: «Saracco, sotto apparenze liberali, era molto reazionario. Vecchio uomo, non s'era fermato nemmeno al 1848; la sua cultura e la sua vita erano quelle del periodo della rivoluzione francese, e gli uomini fra i quali pareva vivesse erano Royer-Collard, Barras e simili. ...

    Parte di questo testo è la traduzione dell'articolo presente sull'Enciclopedia Britannica del 1911 ora di pubblico dominio.

    Wikiquote contiene citazioni di o su Giuseppe Saracco
    Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe Saracco
    Saracco, Giuseppe, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
    Mario Menghini, SARACCO, Giuseppe, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
    Saracco, Giuseppe, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
    Saracco, Giusèppe, su sapere.it, De Agostini.
  2. 6 mag 2024 · Il re nominò presidente del Senato Giuseppe Saracco, il quale fu tuttavia subito incaricato (18 giugno) di formare il nuovo governo. Riassunse la presidenza del Senato dopo la fine del mandato governativo, il 24 febbraio 1901.

  3. Saracco fu protagonista della fase in cui il Senato ridefinì il suo ruolo nel sistema parlamentare postunitario, subordinato alla Camera elettiva ma complementare ed equilibratore in particolare nell’uniformare l’indirizzo politico del governo e l’intera dinamica legislativa.

  4. Presidente del Senato (1898-99), nel 1900 succedette a L. C. Pelloux alla presidenza del Consiglio dei ministri col compito di operare una distensione politica. Dimessosi (1901), tenne nuovamente la presidenza del Senato fino al 1904.

  5. Uomo politico, nato a Bistagno, presso Acqui, il 9 ottobre 1821, morto ivi il 19 gennaio 1907. Laureatosi in giurisprudenza all'università di Torino, si dimostrò ancor giovine caldo fautore delle riforme politiche in Piemonte, e a Torino esercitò l'avvocatura.

  6. Nel dì 29 dicembre si spegneva in questa Roma la vita di Giuseppe Saredo, savonese, presidente del Consiglio di Stato, senatore dal novembre 1891. Molto dovrei dire dell'illustre uomo, se fosse chiamato a lumeggiarne i meriti e le virtù civili; ma egli me ne fece espresso divieto, ed io mi taccio.