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  1. Intervistato dal settimanale DANI Mirsad Tokaca, direttore del Centro di ricerca e documentazione di Sarajevo, rende noti i dati della ricerca che sta conducendo per accertare i numeri effettivi delle vittime delle guerre degli anni novanta nella ex Jugoslavia.

    • Contesto Storico
    • Guerra D'indipendenza Slovena
    • Guerra in Croazia
    • Guerra in Bosnia Ed Erzegovina
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    L'eredità di Tito

    Dopo la morte di Tito, avvenuta il 4 maggio 1980, la Jugoslavia visse sino al 1986 un periodo di relativa serenità. Era sembrato che il sistema costruito e rivisto nei decenni da Tito potesse continuare a funzionare nonostante la progressiva scomparsa dei protagonisti della resistenza, confluiti nell'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia, e della politica titoista. Nel 1983 morì anche Aleksandar "Leka" Ranković, storico ex ministro e capo del servizio segreto jugoslavo. Tito era r...

    Destabilizzazione del Paese

    Nell'estate del 1987 scoppiò lo scandalo finanziario e politico dell'Agrokomerc, la più grande azienda bosniaca. Sulla scena politica serba si era messo nel frattempo in luce Slobodan Milošević, divenuto presidente della Repubblica Socialista di Serbia l'8 maggio 1989. I rapporti fra le varie repubbliche erano ancora abbastanza sereni, nonostante la montante insofferenza slovena (un Paese storicamente e tradizionalmente legato all'Europa centrale, che considerava la sua vera "patria" cultural...

    Fine della Jugoslavia

    In un clima sempre più teso, destava seria preoccupazione anche la situazione economica, con una Federazione ormai troppo scissa tra nord e sud. Il dinaro jugoslavo subì diverse svalutazioni ed il potere d'acquisto diminuì progressivamente. Il governo federale fu affidato ad un tecnico (19 febbraio 1989), l'economista croato Ante Marković, che propose una solida e strutturale riforma economica e preparò la domanda di adesione del Paese alla Comunità economica europea. Il piano sembrava funzio...

    Nel nord della Federazione vennero indette subito libere elezioni, che determinarono la vittoria di forze di centro-destra: in Slovenia la coalizione democristiana Demos formò un nuovo governo, mentre Kučan restò presidente della Repubblica; in Croazia i nazionalisti dell'HDZ di Tuđman vinsero le consultazioni (22 aprile-7 maggio 1990). Il 23 dicem...

    Inizio

    Le elezioni croate della primavera del 1990 avevano visto vincere i nazionalisti di Tuđman, supportati anche dalla diaspora, davanti ai comunisti riformati di Ivica Račan. Nell'estate del 1990, nella regione montuosa della Krajina (ai confini con la Bosnia), a maggioranza serba, venne proclamata la formazione della Regione Autonoma Serba della Krajina. In un clima di tensione sempre più forte, i Serbi bloccarono per un certo periodo le strade percorse dai turisti che si recavano per le vacanz...

    Assedio di Vukovar

    Il simbolo della guerra serbo-croata è divenuto l'assedio alla città di Vukovar, nella Slavonia (25 agosto - 18 novembre 1991), un territorio in cui serbi e croati riuscivano a convivere, fino a poco tempo prima, serenamente. La città fu bombardata e quasi tutti gli edifici furono pesantemente danneggiati o rasi al suolo dall'Armata Popolare Jugoslava.

    Evoluzione della guerra

    Il 7 ottobre 1991 una forte esplosione colpì la sede del governo a Zagabria, durante una riunione a cui partecipavano Tuđman, il presidente federale Stjepan Mesiće il primo ministro federale Marković. Il governo croato accusò i vertici dell'Armata Popolare Jugoslava di essere responsabili dell'attacco, mentre l'esercito jugoslavo asserì che l'esplosione era opera delle stesse forze di Tuđman. Il giorno seguente il parlamento croato sciolse ogni residuo legame con le istituzioni federali. L'8...

    I prodromi

    Mentre la guerra infuriava in Croazia, la Bosnia ed Erzegovina, formata da tre diverse etnie (Bosgnacchi, Serbi e Croati) era in una situazione di pace momentanea e instabile, in quanto le tensioni etniche erano pronte a esplodere. Nel settembre del 1991 l'Armata Popolare Jugoslava distrusse un piccolo villaggio all'interno del territorio bosniaco, Ravno, abitato da Croati, nel corso delle operazioni militari d'assedio di Ragusa. Il 19 settembre l'Armata Popolare Jugoslava spostò alcune trupp...

    Referendum per l'indipendenza

    Il 25 gennaio 1992 il Parlamento, nonostante la ferma opposizione dei serbi di Bosnia ed Erzegovina, decise di organizzare un referendum sull'indipendenza della Repubblica. Il 29 febbraio e il 1º marzo si tenne dunque nel territorio della Bosnia ed Erzegovina il referendum sulla secessione dalla Jugoslavia. Il 64% dei cittadini si espresse a favore. I Serbi boicottarono però le urne e bloccarono con barricate Sarajevo. Il Presidente della Repubblica, il musulmano Alija Izetbegović, chiese l'i...

    La guerra fra le tre nazionalità e l'intervento NATO

    La guerra che ne derivò fu la più complessa, caotica e sanguinosa in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale. Vennero firmati dalle diverse parti in causa diversi accordi di cessate il fuoco, inizialmente accettati, per essere stracciati solo poco tempo dopo. Le Nazioni Unite tentarono più volte di far cessare le ostilità, con la stesura di piani di pace che si rivelarono fallimentari (piani falliti di Carrington-Cutileiro, settembre 1991, Vance-Owen, gennaio 1993, Owen-Stoltenberg, a...

    S. Bianchini, L'enigma jugoslavo. Le ragioni della crisi, Franco Angeli, Milano 1989
    S. Bianchini, La questione jugoslava, Giunti, Firenze 1996
    C. Bennet, Yugoslavia's Bloody Callapse. Causes, Course und Consequences, Hurst & Company, Londra 1995
    C. Cviic, Rifare i Balcani, Il Mulino, Bologna 1993
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  2. Alcune stime indicano il numero di morti nelle guerre jugoslave a 140 mila. La Bosnia ed Erzegovina ha subito il fardello più pesante dei combattimenti: tra 97.207 e 102.622 persone sono...

  3. Il Centro di ricerca e documentazione di Sarajevo ha diffuso le cifre documentate (ma tutt'oggi non definitive) sui morti della guerra in Bosnia ed Erzegovina: 93.837 accertati (fino al dicembre 2005), di cui 63.687 Bosniaci (67,87%), 24.216 Serbi (25,8%), 5.057 Croati (5,39%) e 877 dichiaratisi Jugoslavi al censimento del 1991 o ...

  4. Dopo la guerra si stimò che le vittime jugoslave cadute durante la seconda guerra mondiale ammontassero a circa 1 704 000.

  5. 5 apr 2017 · Nell'aprile del 1992 cominciava la guerra in Bosnia Erzegovina le cui vittime sono state stimate in quasi 100.000, di cui circa 40.000 civili. Le basi del conflitto risalgono al 1991 quando la Slovenia chiese l'indipendenza.

  6. 4 apr 2022 · Una dissoluzione che ha provocato una guerra, la prima dal 1945 in Europa, e l’assedio, il più lungo della storia moderna, della città di Sarajevo con una stima di vittime superiore alle 12mila...