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  1. Antigone SofocleEttore RomagnoliTragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu. Antigone. Sofocle. Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1926) 442 a.C. Informazioni sulla fonte del testoCitazioni di questo testo. Questo testo fa parte della raccolta I poeti greci tradotti da Ettore Romagnoli. [p. 239 modifica]

  2. ISMENE: Abbrividir mi fa ciò che t'infiamma. ANTIGONE: Ma piaccio a quelli a cui piacere io debbo. ISMENE: L'impossibile brami; e non potrai. ANTIGONE: Quando piú non potrò, desisterò. ISMENE: L'impossibile tenti; e sarà vano. ANTIGONE: Se questo dici, l'odio mio sarai, e infesta anche al defunto; e sarà giusto.

  3. Antigone di Sofocle. ANTIGONE: Ah sì. Quest'ordine non l'ha gridato Zeus, a me; né fu Diritto, che divide con gli dèi l'abisso, ordinatore di norme come quelle per il mondo. Ero convinta: gli ordini che tu gridi non hanno tanto nerbo da far violare a chi ha morte in sé regole sovrumane, non mai scritte, senza cedimenti.

  4. Trama. L'opera narra la vicenda di Antigone, che decide di dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice, pur contro la volontà del nuovo re di Tebe, Creonte, che l'ha vietata con un decreto. Polinice, infatti, è morto assediando la città di Tebe, comportandosi come un nemico: non gli devono quindi essere resi gli onori funebri.

  5. ANTIGONE - Tomba, tu sei la mia stanza di nozze. Vicino a voi, miei cari, io vengo. Io discendo per ultima, e in questo modo, il più triste; e prima che scorra la parte della vita. che mi era stata concessa. Ma spero che la mia venuta. sia cara a te, padre; cara a te, madre; cara a te, fratello.

  6. Appesa per un laccio della veste. che aveva attorcigliato intorno al collo, di Antigone il corpo penzolava, su di lei, stringendola alla vita, s'era gettato Emone piangente. per il gesto compiuto dalla sposa, e per l'ordine emanato dal padre. responsabile di tragiche nozze. Come il padre lo vide, con gemito.

  7. ANTIGONE Interroga Creonte. È lui nei tuoi pensieri. ISMENE Mi spezzi così. Perché? Non ne ricavi bene. ANTIGONE Mi lacero dentro se oggetto della beffa mia sei tu. ISMENE Allora dimmi. Che bene potrei farti io? ANTIGONE Pensa a te stessa. Non ti rinfaccio la salvezza. ISMENE Dovrò patire tanto fallire meta di morte con te? ANTIGONE Sì.

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