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  1. Matilde di Scozia : dramma lirico in tre atti : Romani, Felice, 1788-1865, librettist : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive. by. Romani, Felice, 1788-1865, librettist. Publication date. 1852. Topics. Operas -- Librettos. Publisher. Milano : Coi tipi di Francesco Lucca. Collection. uncmus; unclibraries; americana. Contributor.

  2. Matilde di Scozia; dramma lirica in tre atti. Da rappresentarsi all'I.R. Teatro alla Canobbiana, l'autunno 1852. by Winter, Giuseppe, 1817-1901

  3. File: Matilde di Scozia - dramma lirico in tre atti (IA matildediscoziad00roma).pdf. From Wikimedia Commons, the free media repository. Jump to navigation Jump to search

    • Una lettrice piccola piccola
    • —Per leggerlo.
    • Il signor Dalverme, re dell’automobile usata
    • Il cappello e la Supercolla
    • Il fantasma
    • —Fantastico — disse Matilde. — Che altro sa dire?
    • Calcoli
    • —Ma papà, sono dall’altra parte della stanza. Come avrei fatto a vederlo?
    • Un papà biondo platino
    • —Che posso fare? — gemette suo marito. — Presto, prima
    • La signorina Dolcemiele
    • Matilde cominciò a leggere speditamente:
    • Matilde si alzò controvoglia e molto lentamente, un po’ nervosa, recitò la sua poesia:
    • La signorina Spezzindue
    • I genitori
    • —Stiamo guardando una delle nostre trasmissioni preferite. Non è proprio il caso. Perché non torna un’altra volta?
    • Il lancio del martello
    • —Sei una bugiarda — disse amichevolmente Ortensia. — Ancora non sai leggere. Ma non
    • —Poveri noi — disse Violetta.
    • —La m-m-mia m-m-mamma mi trova
    • Bruno Mangiapatate e la torta
    • —Tra un po’ vomiterà — rispose lei in un
    • Il tritone
    • L’esame settimanale
    • —Ecco, per la parola difficoltà. — E Nilo cantò:
    • —Inchiostro.
    • Il primo miracolo
    • —Chi, io? Che cosa ho fatto?
    • Spezzindue. — Non sei degna di frequentare
    • —NON SONO STATA IO! — urlò.
    • STAVOLTA NON MI SFUGGIRETE! CHI È IL RESPONSABILE DI QUESTO SCHERZO IDIOTA? CHI HA ROVESCIATO IL BICCHIERE?
    • Spezzindue. — Sei stata tu.
    • Il secondo miracolo
    • La casa della signorina Dolcemiele
    • La storia della signorina Dolcemiele
    • Nomi
    • L’allenamento
    • Poi il sigaro ricadde giù.
    • Il terzo miracolo
    • Il gesso continuò.
    • Una nuova casa
    • —Mamma e papà e mio fratello Michele, e dicono che devo andare con loro! —In vacanza?
    • —Non correre troppo.

    I padri e le madri sono tipi strani: anche se il figlio è il più orribile moccioso che si possa immaginare, sono convinti che si tratti di un bambino stupendo. Niente di male: il mondo è fatto così. Ma quando dei genitori cominciano a spiegarci che il loro orrendo pargolo è un autentico genio, viene proprio da urlare: — Presto, una bacinella! Ho un...

    —Diavolo, ma cosa non va con la tele? Abbiamo una stupenda tele a ventiquattro pollici e vieni a chiedermi un libro! Sei viziata, ragazza mia! Quasi ogni giorno Matilde restava sola in casa per tutto il pomeriggio. Il fratello, che aveva cinque anni più di lei, andava a scuola, e il padre al lavoro. Sua madre, invece, andava in città (lontana una d...

    I genitori di Matilde possedevano una casetta graziosa con tre camere da letto al primo piano, e una sala da pranzo, un salotto e una cucina al pianterreno. Suo padre vendeva automobili usate e sembrava cavarsela bene. —Il segreto del mio successo — diceva con orgoglio, — è la segatura. E non costa nulla. Alla segheria me la danno gratis. —A che co...

    La mattina dopo, prima che suo padre uscisse per andare nella squallida rimessa dove teneva le auto usate, Matilde sgattaiolò nell’ingresso per prendere il cappello che il signor Dalverme portava ogni giorno. Per riuscire a tirarlo giù dall’attaccapanni dovette alzarsi sulla punta dei piedi e aiutarsi con un bastone, e anche così ci arrivò a malape...

    Dopo l’episodio della Supercolla, in casa Dalverme regnò una relativa calma per circa una settimana. L’esperienza aveva un po’ calmato il signor Dalverme, che sembrava aver perso la voglia di vantarsi e fare il tiranno. Ma all’improvviso ricominciò. Forse aveva avuto una brutta giornata e non gli era riuscito di vendere abbastanza automobili usate....

    —Sulla cassa del morto! — disse il pappagallo, con una splendida voce da fantasma. — ... e una bottiglia di rhum! —Lo dice sempre — spiegò Federico. —E non dice altro? —Nient’altro; ma è già molto, non credi? —È favoloso — disse Matilde. — Potresti prestarmelo per una notte? —No — disse Federico. — Assolutamente no. —Ti darò il mio stipendio della ...

    Matilde desiderava ardentemente che i suoi genitori fossero buoni e affettuosi, comprensivi, onesti, rispettabili e intelligenti. Ma doveva accettare il fatto che non avessero nessuna di queste qualità, anche se non era facile. Però il nuovo gioco che aveva inventato (ossia quello di punire uno dei genitori o entrambi, quando erano troppo ingiusti)...

    —Non raccontarmi balle! — strillò il padre. — Certo che hai guardato! Non può essere altrimenti! Nessuno al mondo sarebbe in grado di dare la risposta giusta in quattro e quattr’otto, e tanto meno una femmina! Sei soltanto una piccola imbrogliona! Imbrogliona e bugiarda! A quel punto la madre entrò nella stanza con un enorme vassoio carico di pesce...

    Matilde non aveva dubbi: l’ultimo sgarbo di suo padre meritava una punizione severa. Mentre mangiava quel disgustoso pesce fritto con patatine, ignorando la televisione, il suo cervello aveva cominciato a lavorare su svariate possibilità. Arrivata l’ora di andare a letto, la decisione era presa. Il giorno dopo si alzò prima degli altri, andò in bag...

    che i capelli comincino a cadere! —Se fossi in te, papà — suggerì Matilde, — me li laverei ben bene con acqua e sapone, ma subito! —Il colore tornerà normale? — chiese il padre, ansioso. —Certo che no, imbecille! — rispose la moglie. —E allora che devo fare? Non posso andare in giro conciato così. —Dovrai tingerli di nero — disse la moglie. — Ma pr...

    Matilde cominciò ad andare a scuola abbastanza tardi. La maggior parte dei bambini inglesi vanno alle elementari a cinque anni, o anche prima, ma i genitori di Matilde, per niente preoccupati della sua istruzione, si erano dimenticati di iscriverla in tempo. Quando andò a scuola per la prima volta aveva già cinque anni e mezzo. La scuola elementare...

    Un buongustaio di Ciriè trovò un topo nel suo patè. Il cameriere gli disse allora: «Non strillare, alla malora! O vorran tutti un topo nel patè!» Alcuni bambini scoppiarono a ridere, per il solo suono delle rime. La signorina Dolcemiele chiese: — Sai chi è un buongustaio, Matilde? —Qualcuno che ama i cibi raffinati? —Giusto. È una poesia divertente...

    La mia maestra di nome Betta ci è parsa subito così perfetta, che neanche avendo un capitale ne compreresti un’altra uguale all’impagabile maestra Betta. Il bel visetto pallido della signorina Dolcemiele diventò tutto rosso. Poi la maestra sorrise: un sorriso aperto e gioioso. — Grazie, Matilde — disse, sempre sorridendo. — È una poesia molto riusc...

    Durante l’intervallo, la signorina Dolcemiele uscì dall’aula e andò dritta nell’ufficio della direttrice. Era eccitatissima: aveva appena scoperto una bambina dall’intelligenza fuori del comune (o almeno, così le pareva). Non c’era stato il tempo di scoprire fino a che punto Matilde fosse dotata, ma la maestra aveva avuto sufficienti prove per rend...

    Quando la signorina Dolcemiele uscì dall’ufficio della direttrice, la maggior parte dei bambini era in cortile. Per prima cosa prese in prestito dagli insegnanti dei più grandi un certo numero di libri di algebra, francese, geometria e letteratura inglese. Poi cercò Matilde e la riportò in classe. — Non c’è ragione che ti annoi mentre insegno agli ...

    La signorina Dolcemiele cominciava a perdere la pazienza. — Signor Dalverme, se per lei una qualunque trasmissione televisiva è più importante dell’avvenire di sua figlia, non è degno di essere padre! Le consiglio di spegnere immediatamente il televisore e di ascoltarmi! Il suo atteggiamento colpì il signor Dalverme, che non era abituato a essere t...

    Una delle migliori qualità di Matilde era questa: chi la incontrava per caso e chiacchierava un po’ con lei pensava che fosse una normalissima bambina di cinque anni e mezzo. La sua straordinaria intelligenza non era affatto evidente, e lei non si metteva in mostra. Chiunque avrebbe detto: «Che bambina educata e tranquilla», senza avere la minima i...

    importa. Insomma, quando la Spezzindue si sedette sulla melassa, si sentì uno stupendo ciac-ciac. E quando schizzò in piedi, la sedia rimase incollata a quei suoi orribili pantalonacci verdi. Poi lei si toccò il fondo dei pantaloni e si sporcò le mani con quella poltiglia. Avreste dovuto sentire gli strilli! —Ma come ha fatto a scoprirti? — chiese ...

    —Una volta l’ho sentita dire che un ragazzino ha circa lo stesso peso di un martello olimpionico — proseguì Ortensia, — e quindi va benissimo per esercitarsi. A quel punto successe qualcosa di strano. Sul cortile, che fino allora risuonava delle grida e dei giochi dei bambini, cadde un silenzio di tomba. — Attenzione — sussurrò Ortensia. Matilde e ...

    molto carina così, signorina Spezzindue. —Non me ne importa un fico secco di quel che pensa tua madre! — ruggì la Spezzindue, e con una mossa brusca afferrò le trecce di Amanda con la destra, sollevandola da terra. Poi cominciò a farla roteare sempre più in fretta, mentre la bambina strillava a più non posso. La Spezzindue muggiva: — Te le do io le...

    —Come può comportarsi in quel modo e farla franca? — chiese Violetta a Matilde. — Certamente i bambini parleranno con i genitori, una volta a casa. Mio padre scatenerebbe il finimondo se gli dicessi che la direttrice mi ha preso per i capelli e mi ha lanciato oltre la rete del cortile. —Non è vero — disse Matilde, — e sai perché? È semplice: non ci...

    sussurro. — Che cosa spaventosa! Arrivato a metà dell’enorme dolce, Bruno fec e una pausa di un paio di secondi e tirò un respiro profondo. La Spezzindue lo fissò, in piedi, con le ma ni sui fianchi. —Continua — ululò. — Mangia! Ad un tratto il bambino si lasciò scappare un rutto clamoroso, che risuonò nell’au la come uno scoppio di tuono. Parecchi...

    A metà della prima settimana di scuola, la signorina Dolcemiele disse alla classe: — Ho una notizia importante da darvi, perciò ascoltate attentamente. Anche tu, Matilde. Posa quel libro e stai attenta. La direttrice ha l’abitudine di passare in ogni classe un’ora alla settimana, in un giorno stabilito. Verrà da noi ogni giovedì alle due, subito do...

    Alle due in punto la signorina Dolcemiele riunì la classe e controllò che la caraffa e il bicchiere fossero al loro posto. Poi si piazzò in fondo all’aula, in piedi. All’improvviso, la mastodontica direttrice fece il suo ingresso a passo di marcia, con il solito camiciotto stretto in vita e i pantaloni alla zuava. —Buongiorno, mocciosi — tuonò. —Bu...

    La signora DIF con il FI a spasso va, mentre il signor COL si sposa con la TÀ dif-fi-col-tà. —Ridicolo! Perché tutta questa gente si sposa? — sbuffò la Spezzindue. — Signorina Dolcemiele, non dovrebbe mescolare la poesia all’ortografia. Ci dia un tag lio, per il futuro! —Ma permette loro di imparare senza fatica! — mormorò la maestra. —Non discuta ...

    —Non fare l’idiota! Non esiste un cognome del genere! —Guardi nell’elenco telefonico. Ci troverà mio padre, sotto Inchiostro. —Va bene. Potrai anche chiamarti Inchiostro, giovanotto, ma sappi che non sei ce rto indelebile. Se ti azzardi a fare il furbo con me, ci metterò poco a cancellarti. Va’ alla lavagna e scrivi “checchessia”. —Non capisco — di...

    —Dobbiamo fare in fretta, andranno via tra poco! Vieni! — gridò Matilde, afferrando la mano della signorina Dolcemiele. — Vieni con me a chiederglielo, ti prego! Ma dobbiamo far presto! Corriamo! Un attimo dopo correvano lungo il via le, e poi lungo la strada, con Matilde che tirava la signorina Dolcemiele per il polso. Fu una splendida, folle cors...

    —Dobbiamo fare in fretta, andranno via tra poco! Vieni! — gridò Matilde, afferrando la mano della signorina Dolcemiele. — Vieni con me a chiederglielo, ti prego! Ma dobbiamo far presto! Corriamo! Un attimo dopo correvano lungo il via le, e poi lungo la strada, con Matilde che tirava la signorina Dolcemiele per il polso. Fu una splendida, folle cors...

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  4. Matilde di Scozia. Edith, poi Matilda, dopo il matrimonio ( 1079 [1] / 1080 [2] – 1º maggio 1118 ), fu regina consorte d'Inghilterra dal 1100 e duchessa consorte di Normandia dal 1106 fino alla sua morte.

  5. Matilde di Scozia : dramma lirico in tre atti. Contributor Names. Winter, Giuseppe. (composer) Garignani, Giovanni. (producerduction_personnel) Romani, Felice, 1788-1865, (librettist) Carrion, Emanuele. (vocalist) Guicciardi, Giovanni. (vocalist) Lorenzetti, Carlotta. (vocalist) Nebuloni, Virginia. (vocalist) Alessandrini, Luigi. (vocalist)

  6. 6 giu 2019 · Matilde di Scozia (c. 1080-1 maggio 1118) era una principessa di Scozia e poi regina d'Inghilterra grazie al suo matrimonio con Enrico I. Era una regina popolare che presiedeva una corte colta e pia, e fungeva persino da regina reggente al posto del marito a volte.