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  1. Enrico IV viene incoronato da Clemente III. Gregorio VII, rifugiatosi in Castel Sant’Angelo, chiede aiuto ai Normanni ma è costretto a fuggire da Roma per la rivolta della popolazione, esasperata dalla violenza del conflitto. Nel 1085 muore a Salerno. E’ sepolto nella chiesa di San Matteo a Salerno. Nel 1606 viene canonizzato da Papa Paolo V.

  2. La prima grande figura è quella di un Papa, Gregorio VII, al secolo Ildebrando di Soana, un monaco di umili origini nato a Soana, in provincia di Siena, intorno al 1020; un uomo piccolo di statura, gracile e malaticcio, ma energico, destinato a divenire, grazie alla sua intelligenza e alla sua forza di volontà, uno dei più grandi Papi della Storia.

  3. Il papa Gregorio VII venne incolpato del saccheggio di Roma e venne esiliato a Salerno dove morì l’anno successivo (1085). Per ulteriori approfondimenti sulla lotta per le investiture vedi qui

  4. Gregorio VII scomunica Enrico, che ora rischia il trono; vescovi e principi tedeschi gli impongono infatti di riconciliarsi col papa, in un incontro a Worms previsto nel febbraio 1077. Ma Enrico già in gennaio è a Canossa davanti al papa, in saio da penitente. E ottiene il perdono di Gregorio VII promettendogli di "sottostare al suo parere".

  5. Citazioni su Papa Gregorio VII [modifica] Egli è uno di quegli uomini che, o intensificando il sentimento loro individuale nella grande anima collettiva, in modo che questa si personifichi in quello, o correndo imperterriti alle conseguenze logiche nascoste dei principi universalmente accettati o sentiti, compiono una rivoluzione, ovvero creano ed attuano un sistema.

  6. Persone. Gregorio VII, nato Ildebrando Aldobrandeschi di Sovana, è stato il 157º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 1073 alla morte. In contrasto con il potere temporale di re Enrico IV, è legato al documento conosciuto come Dictatus Papae.

  7. Gregorio VII, santo. Papa (Sovana fra il 1025 e il 1030-Salerno 1085). Di nome Ildebrando, figlio di Bonizone, fu avviato alla vita ecclesiastica dallo zio, abate in Roma. Caro a Giovanni Graziano, ne fu cappellano quando questi divenne pontefice (Gregorio VI), e lo seguì in esilio dopo la sua deposizione.