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  1. La proposizione completiva di fatto. La proposizione completiva di fatto, in latino, esprime una circostanza reale o che è presentata come tale. È retta, dunque, da verbi impersonali (ma possono ...

  2. Valutazione. Verifica sommativa personalizzabile in Word dedicata alle proposizioni completive presente nella lezione “Sintassi del periodo, Completive: introdotte da quin e quominus ”. Su HUB Test è possibile costruire la verifica e poi assegnarla nella Classe virtuale! zip. pdf.

  3. La proposizione completiva volitiva. Si tratta di una proposizione subordinata che dipende da un verbo che esprime volontà, desiderio, comando o preghiera. Questa proposizione è introdotta da ut e prevede l'uso del congiuntivo presente o imperfetto; se la completiva volitiva è negativa, allora è introdotta da ne.

  4. Le proposizioni completive finali costituiscono un tipo particolare di subordinate e servono, come dice il nome stesso, a completare un'espressione verbale od un verbo, esprimendo al contempo una data intenzione o fine per il quale l'azione stessa si svolge. Sono introdotte da ut / ne e sono seguite dal congiuntivo presente o imperfetto ...

  5. La volitiva completiva completa quindi il senso del verbo ed esprime una volontà. In latino, vediamo questi tipi di proposizione in dipendenza dai verbi cosa significano: - esortare, consigliare, ordinare (suadeo, moneo, impero); - pregare, chiedere, domandare (oro, rogo, peto, quaero).

  6. Voce principale: Grammatica del greco antico. Nella grammatica del greco antico, vengono definite proposizioni completive (o sostantive o complementari dirette) le subordinate che completano quanto viene espresso dalla proposizione reggente. Esse svolgono la funzione di soggetto o di complemento oggetto rispetto al predicato della reggente.

  7. La proposizione completiva volitiva. Vengono definite proposizioni completive quelle subordinate che completano quanto viene espresso nella reggente. Le completive volitive, come le finali, sono introdotte dalle congiunzioni ut/ne + congiuntivo presente o imperfetto. In italiano, si rendono: in forma esplicita con “ che ” + congiuntivo