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  1. Giovanni Ernesto di Sassonia-Weimar. Giovanni Ernesto di Sassonia-Weimar ( Weimar, 25 dicembre 1696 – Francoforte sul Meno, 1º agosto 1715) è stato un principe e compositore tedesco, membro della Casa di Wettin. Alcuni suoi concerti per orchestra vennero trascritti per organo da Johann Sebastian Bach .

  2. Maria Elisabetta era la seconda figlia del Principe Elettore Giovanni Giorgio I di Sassonia (1585–1656) e della sua seconda moglie, la Principessa Maddalena Sibilla di Hohenzollern, figlia del Duca Alberto Federico di Prussia e di sua moglie, la Principessa Maria Eleonora di Jülich-Kleve-Berg . Il 21 febbraio 1630, Maria Elisabetta sposò a ...

  3. Era il figlio maggiore di Federico Giovanni di Sassonia-Meiningen (1861-1914) e della contessa Adelaide di Lippe-Biesterfeld (1870-1948). Suo padre era un figlio di Giorgio II, duca di Sassonia-Meiningen e sua madre era una figlia del conte Ernesto Casimiro di Lippe-Biesterfeld.

  4. Maurizio di Sassonia-Zeitz (Dresda, 28 marzo 1619 – Moritzburg, 4 dicembre 1681) duca di Sassonia-Zeitz dal 1657 al 1681. Nato a Dresda , era il figlio più piccolo di Giovanni Giorgio I di Sassonia e della sua seconda moglie Maddalena Sibilla di Prussia .

  5. Nato nel 1647, succedette a suo padre, Giovanni Giorgio II, nel 1680. Seguendo l'esempio del Brandeburgo, egli creò un esercito permanente e si sciolse dall'alleanza con la Francia, cercando invece di unirsi all'imperatore. A capo di 10.000 uomini, prese parte nel 1683 alla liberazione di Vienna assediata dai Turchi.

  6. Giovanni Leopoldo fu principe ereditario di Sassonia-Coburgo-Gotha finché la Rivoluzione di Novembre costrinse Carlo Edoardo, suo padre, ad abdicare e a decretare la decadenza del casato. Durante la Seconda guerra mondiale rimase in Germania, essendo il padre un alto ufficiale delle SS: l'adesione di Carlo Edoardo al nazismo era dovuta al ...

  7. Figlio (Dresda 1613 - Freiberg 1680) di Giovanni Giorgio I, cui successe. Abbellì Dresda e, per restaurare le finanze dello stato, accettò sussidî da Luigi XIV. Rinunciò (1667) al vicariato su Erfurt a favore dell'arcivescovo di Magonza.