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  1. Ottani. Da bollino rosso. La rubrica è tornata dalle vacanze. Amerebbe raccontare di un senofontiano viaggio per ritrovare quelle cose che alla partenza la stessa rubrica vedeva con il fumo negli occhi e che invece al ritorno ha addirittura accarezzato con commossa nostalgia (primo fra tutti il b...

  2. Sempre sangue e proiettili. Ma questa volta per modo di dire. Il western è morto, l'abbiamo già detto talmente tante volte che se non fosse stato vero lo avremmo fatto defungere noi, manco fossimo il Chiàrchiaro della Patente. Sul grande schermo, perché in realtà addentrandosi nella varietà magm...

  3. Ottani. Apocalittici. L'Australia si presta, indubbiamente.I Road Movie americani, pur nel deserto dell'illusione messo in mostra nel corso degli anni Settanta, illustravano una varietà, una riconoscibilità e una vastità di paesaggio che erano già di per sé un significante aggiunto del genere.

  4. Sangue e proiettili. Ottani no. Suole di scarpe consumate nel deserto. Frontera, opera prima di Michael Berry, disponibile dal 31 luglio in Video-on-demand e uscito il 5 settembre nei cinema americani, è un western moderno che si situa, ça va sans dire, on the Border, come se fosse un ideale segu...

  5. Sangue e proiettili. Derivativi. Come sempre, ancora più di sempre. Se questa rubrica vi raccontasse di una musica di ascendenza morriconiana in concomitanza dell'arrivo di un treno in una stazione di legno, a cosa pensereste? A C'era una volta il West? O di un paese abitato da cittadi...

  6. Lasciamo un momento da parte il sangue e i proiettili. Preoccupiamoci degli ottani. Lo ribadiamo ancora una volta: Kowalski si è già infranto a tutta velocità con la sua Dodge Challenger contro una muraglia di ruspe poco fuori San Francisco; Billy e Wyatt si sono beccati una sventagliata di piomb...

  7. E nel decidere se parlare di Sangue e proiettili oppure di Ottani ci si è imbattuti in una storia vera, dolorosa e incantevole, per la quale ci auguriamo – e non siamo soliti farlo – il più formidabile degli happy end.