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  1. Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona nacque a Firenze da Leopoldo Panciatichi (1766-1818) e Margherita Rosselmini, di famiglia pisana. Nel 1840 la famiglia poteva annoverarsi come quarta casata fiorentina più ricca dopo i Corsini, i Rinuccini e i Torrigiani. Il Marchese è stato (pur senza laurea) architetto, ingegnere, botanico (nel 1864 ...

  2. Consacrato arcivescovo. 22 dicembre 1697 dal cardinale Gaspare Carpegna. Creato cardinale. 17 maggio 1706 da papa Clemente XI. Deceduto. 9 gennaio 1725 (59 anni) a Roma. Manuale. Francesco Acquaviva d'Aragona ( Napoli, 4 ottobre 1665 – Roma, 9 gennaio 1725) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano .

  3. Beatrice d’Aragona a Isabella d’Este Gonzaga, Napoli, 18 giugno 1508. AG, b. 808, c. 71, originale non autografa, firma autografa. La prima lettera è di Isabella e risale al 14 febbraio 1494; l’ultima è di Beatrice ed è del 18

  4. BEATRICE d'Este, duchessa di Milano. Figlia secondogenita di Ercole I d'Este e di Eleonora d'Aragona, nacque il 28 o il 29 giugno dell'anno 1475; per la sua nascita, dicono le cronache, "... non si fece allegreza, perché voleva [Ercole d'Este] ch'el fusse maschio" ( Diario ferrarese, ad a. 1475, p. 90). Ben poco è noto della sua prima ...

  5. Fortuna iconografica. Al personaggio di Beatrice d'Este è stato dedicato il primo studio di iconografia storica pubblicato nella rivista di Domenico Gnoli e Adolfo Venturi nel 1890: "L'Archivio Storico dell'Arte", [1] da parte di Giuseppe Coceva. [2] Un ulteriore studio le è dedicato nel secondo volume della grande enciclopedia sforzesca di ...

  6. Partì da Roma il 31 agosto 1479 e fu accolto in Ungheria presso la corte del cognato Mattia Corvino, sposo di sua sorella Beatrice d'Aragona, che gli conferì l'amministrazione dell'arcivescovado di Esztergom. Il 14 gennaio 1480 divenne cardinale presbitero del titolo di Sant'Adriano.

  7. Beatrice d'Aragona di Napoli. La regina d'Ungheria esiliata a Ischia Beatrice fu per l'Ungheria la Regina del Rinascimento, fondatrice dell'aula della Biblioteca Corviniana del marito, amico di Lorenzo de' Medici, il quale si ispirò proprio alla sua collezione per far esplodere il rinascimento fiorentino anche nelle lettere.