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  1. Molti istituti del precedente codice Zanardelli sono stati ripristinati (esclusione della pena di morte, circostanze attenuanti generiche, reazione legittima agli atti arbitrari del pubblico ufficiale, prova liberatoria per i delitti contro l'onore, reati contro il capo dello Stato, prevalenza della pena pecuniaria per i reati di vilipendio, pari tutela penale per tutte le religioni, punizione ...

  2. L'elemento dell'imputabilità trova espresso riconoscimento solo con il progetto di codice penale presentato alla Camera nel 1887 dal guardasigilli Zanardelli; infatti, come ricorda il Manzini, il precedente progetto di codice penale del 1883, dello stesso Zanardelli, non conteneva una disposizione generale sulla imputabilità.

  3. Solo dopo lunghe discussioni, si arrivò all'approvazione, nel 1889, del primo codice penale veramente italiano (Codice penale per il Regno d'Italia, Stamperia reale, Roma 1889), detto "Codice Zanardelli" dal nome del ministro guardasigilli Giuseppe Zanardelli.

  4. Ma queste norme non ebbero attuazione nella pratica, e "la divaricazione a forbice tra le tendenze di riforma che si esprimevano nelle leggi e nei regolamenti e la realtà delle istituzioni minorili, è andata aumentando nei decenni successivi, a partire dal Codice Zanardelli". Nel 1889 entrò in vigore il Codice Zanardelli, il primo codice ...

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  6. Codice penale del 1889. Detto anche Codice Zanardelli, dal nome dell’allora ministro della giustizia. Fu emanato con R.D. 30 giugno 1889 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1890. Con esso si chiuse il processo di codificazione [vedi] realizzatosi nel corso del Risorgimento e fu raggiunto l’obiettivo di unificare tutta la legislazione penale.

  7. Dopo una prima fase risalente al codice penale sardo del 1859, esteso al nuovo regno d’Italia dopo il 1861, nella quale lo sciopero era considerato reato, il codice penale “Zanardelli” del 1889 tollerava lo sciopero senza comportamenti violenti o minacciosi. Lo Stato liberale ammetteva quindi lo sciopero