Yahoo Italia Ricerca nel Web

Risultati di ricerca

  1. Il grande silenzio è un film del 1968 diretto da Sergio Corbucci . Indice. 1 Trama. 1.1 Finale alternativo. 2 Produzione. 2.1 Luoghi delle riprese. 2.2 Cast. 2.3 La pistola di Silenzio. 3 Distribuzione. 4 Citazioni e omaggi. 5 Note. 6 Collegamenti esterni. Trama.

  2. Genere Religioso - Germania , 2005 , durata 162 minuti. Uscita cinema venerdì 31 marzo 2006 - MYmonetro 3,31 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. Con le sue due ore e 40 di silenzio il film sui frati certosini nella Grande Chartreuse sulle Alpi francesi, offre un'esperienza cinematografica molto differente da quello a cui il ...

  3. Il grande silenzio - Un film di Sergio Corbucci. Spari nella neve tra il Messico e gli Stati Uniti. Con Luigi Pistilli, Klaus Kinski, Marisa Merlini, Jean-Louis Trintignant, Frank Wolff, Carlo D'Angelo. Western, Italia, 1967. Durata 105 min.

  4. Trama. Il documentario racconta la vita quotidiana dei monaci Certosini che vivono nel monastero della Grande Chartreuse senza dire parole, se non durante le preghiere e i riti religiosi, per rispetto del voto del silenzio. Non sono presenti musiche aggiuntive, né commenti, né altri suoni oltre a quelli prodotti dai gesti quotidiani.

  5. 16 ott 2020 · Assieme a I Quattro dell’Apocalisse di Lucio Fulci, Il Grande Silenzio è uno degli spaghetti western più oscuri e spietati in cui un appassionato di cinema potrà mai imbattersi, un potentissimo e disgustante trattato pessimista sulla violenza e l’ingiustizia.

  6. Scheda film Il grande silenzio (1968) | Leggi la recensione, trama, cast completo, critica e guarda trailer, foto, immagini, poster e locandina del film diretto da Sergio Corbucci con Jean-Louis Trintignant, Klaus Kinski, Frank Wolff, Vonetta McGee.

  7. Il grande silenzio. di Sergio Corbucci. Elegante, cupo e nichilista come pochi altri, Il grande silenzio di Sergio Corbucci è uno dei capolavori del western italiano e internazionale, collocato a uno splendido crocevia tra genere e scarto. Protagonisti, un inconsueto e ben intonato Jean-Louis Trintignant, e un Klaus Kinski più psicotico che mai.