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  1. Massimiliano Giuseppe Eugenio Augusto Napoleone di Beauharnais (Monaco di Baviera, 2 ottobre 1817 – San Pietroburgo, 1º novembre 1852), terzo duca di Leuchtenberg, era il marito della granduchessa Marija Nikolaevna di Russia e cugino di primo grado dell'imperatore Napoleone III dei Francesi.

  2. Evgenij Maksimilianovič di Beauharnais, V duca di Leuchtenberg (Евгений Максимилианович Романовский князь Лейхтенбергский; San Pietroburgo, 8 febbraio 1847 – San Pietroburgo, 31 agosto 1901) fu il V duca di Leuchtenberg

  3. Massimiliano Giuseppe Eugenio Augusto Napoleone di Beauharnais (Monaco di Baviera, 2 ottobre 1817 – San Pietroburgo, 1º novembre 1852), terzo duca di Leuchtenberg, era il marito della granduchessa Marija Nikolaevna di Russia e cugino di primo grado dell'imperatore Napoleone III dei Francesi.

  4. Georgij Maksimilianovič de Beauharnais, VI duca di Leuchtenberg, anche noto come Principe Georgij Romanovsky o Georges de Beauharnais ( San Pietroburgo, 29 febbraio 1852 – Parigi, 16 maggio 1912 ), era il più giovane dei figli di Maximilian de Beauharnais, III duca di Leuchtenberg e di sua moglie, la granduchessa Marija Nikolaevna di Russia [1] .

  5. Massimiliano di Leuchtenberg Maximilian Joseph Eugène August Napoleon de Beauharnais (Monaco, 2 ottobre 1817 - San Pietroburgo, 1 novembre 1852), 3 ° duca di Leuchtenberg e principe di Eichstätt, era il sesto figlio e il secondo figlio di Eugène de Beauharnais e Augusta di Baviera, figlia di Massimiliano I Giuseppe di Baviera.

  6. Dal 1712 i principi elettori di Baviera diedero il langraviato di L. in appannaggio ai loro fratelli minori, finché re Massimiliano Giuseppe lo cedette al proprio genero Eugenio di Beauharnais, col titolo ducale (1817). Per il matrimonio di Maximilien (v.), figlio di Eugenio, con Maria di Russia, la famiglia L. si trasferì in quest'ultimo paese.

  7. DALL'ETÀ MODERNA AD OGGI . Nel 1839 l’edificio passò a Massimiliano di Leuchtenberg e poi, nel 1852, divenne i proprietà dei Gesuiti di Fano, che la utilizzarono come luogo di villeggiatura per i collegianti. In seguito, il decreto Valerio del 1861 soppresse gli enti religiosi e il patrimonio di Saltara passò al Collegio Convitto Nolfi.