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  1. Georgij Maksimilianovič Malenkov, in russo Гео́ргий Максимилиа́нович Маленко́в?, è stato un politico sovietico, capo del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e attivo collaboratore di Stalin. Divenne per breve tempo leader dell'Unione Sovietica dopo la morte di Stalin e fu Presidente del Consiglio dei ...

  2. ALTRI RISULTATI DI RICERCA. DAL VOCABOLARIO. LEMMI CORRELATI. MALENKOV, Georgij Maksimilianovič (App. II, 11, p. 254) Vicepresidente del Consiglio nel 1946, dopo la morte di Stalin ne fu il successore quale primo ministro dal marzo 1953 al febbraio 1955 quando cedette il posto a N. Bulganin e fu nominato ministro per l'industria elettrica; con ...

  3. Malenkov, Georgij Maksimilianovič nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani. Uomo politico sovietico (Orenburg 1902 - Mosca 1988). Nel partito bolscevico dal 1920, prese parte alla guerra civile e dal 1925 fu funzionario del Comitato centrale del partito.

  4. ( Orenburg, 6 dicembre 1901 – Mosca, 14 gennaio 1988 ), è stato un politico sovietico, capo del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e attivo collaboratore di Stalin. Divenne per breve tempo leader dell'Unione Sovietica (marzo–settembre 1953) dopo la morte di Stalin e fu Presidente del Consiglio dei ministri dell'URSS dal 1953 al 1955.

  5. Maljenkov (Malenkov) [mal’inko'f], Georgij Maksimilijanovič (Maksimilianovič), sovjetski političar (Orenburg, 13. I. 1902 – kraj Moskve, 14. I. 1988). Bio je sekretar CK Sovjetske KP (boljševika) (1939) te 1941–45. član Državnog obrambenog savjeta.

  6. Deputato al Soviet supremo dal 1937, segretario del Comitato centrale del partito nel 1939, dal 1941 al 1945 diresse il Comitato di difesa nazionale prodigandosi sui vari fronti di guerra, specie nell’opera organizzativa e di fornitura degli armamenti.

  7. Il 5 Marzo 1953 Georgij Maksimilianovič Malenkov diventa così presidente del Consiglio dei ministri dell'URSS e segretario generale del partito, la prima carica aveva, almeno dai tempi della seconda guerra mondiale, prevalso sulla seconda, gli anni successivi restituiranno centralità alla carica di segretario generale.