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  1. Elisabetta di Wied, nota anche con lo pseudonimo di Carmen Sylva (nome completo in tedesco: Pauline Elisabeth Ottilie Luise zu Wied; Neuwied, 29 dicembre 1843 – Bucarest, 2 marzo 1916), fu la regina consorte di Romania come moglie di Carlo I di Romania.

    • Se stessa come principessa consorte di Romania
  2. Elisabeth of Wied (Pauline Elisabeth Ottilie Luise; 29 December 1843 – 2 March 1916) was the first queen of Romania as the wife of King Carol I from 15 March 1881 to 27 September 1914. She had been the princess consort of Romania since her marriage to then-Prince Carol on 15 November 1869.

  3. LEMMI CORRELATI. ELISABETTA regina di Romania, principessa di Wied (nota con lo pseudonimo di Carmen Sylva) Alessandro Marcu. Nata a Monrepos (sul Reno) il 29 dicembre 1843, morta a Bucarest il 2 marzo 1916. Nel 1869 divenne principessa di Romania in seguito al matrimonio col principe Carol I. Svolse da giovane una notevole attività letteraria ...

  4. Elisabetta di Wied, nota anche con lo pseudonimo di Carmen Sylva (nome completo in tedesco: Pauline Elisabeth Ottilie Luise zu Wied; Neuwied, 29 dicembre 1843 – Bucarest, 2 marzo 1916), fu la regina consorte di Romania come moglie di Carlo I di Romania.

  5. Principessa di Wied (Neuwied 1843 - Bucarest 1916), è nota soprattutto sotto lo pseudonimo letterario di Carmen Sylva, sposò Carlo di Hohenzollern, e salì con lui al trono di Romania nel 1881. Contribuì al consolidamento della dinastia, dedicandosi a elevare il livello morale e culturale del paese.

  6. Elisabetta nacque al castello di Peles, nella città di Sinaia. Suo padre, il re Ferdinando I di Romania [1], era figlio di Leopoldo, principe di Hohenzollern-Sigmaringen e di Antonia di Braganza, nata infanta di Portogallo, ed era nipote di Carlo I di Romania e di Elisabetta di Wied.

  7. Elisabetta di Wied, nota anche con lo pseudonimo di Carmen Sylva (1843 – 1916), moglie di Carlo I di Romania e regina consorte. Citazioni su Elisabetta di Wied [ modifica ] Ispirandosi alle forme ingenue della poesia popolare, scrisse versi ella stessa, e cantò soprattutto il suo inconsolabile dolore per la perdita dell'unica figlioletta Maria.