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  1. Il palazzo dell'Apadana o palazzo di Dario e Serse è uno dei palazzi interni di Persepoli. Il palazzo è costituito da una sala centrale rettangolare con 36 colonne e tre portici, nelle direzioni nord, est e ovest e quattro torri nei quattro angoli esterni della sala e una serie di stanze di guardia a sud. La costruzione dell ...

  2. 15 set 2016 · Palazzo reale di Dario a Susa: storia e descrizione. Il tempo e il luogo. Intorno alla metà del VI secolo a.C. la regione mesopotamica è interessata dalla prorompente espansione persiana.

  3. it.wikipedia.org › wiki › TacharaTachara - Wikipedia

    Il Tachara, o castello Tachar, noto anche come Palazzo di Dario il Grande, fu l'esclusivo palazzo di Dario I a Persepoli, oggi Marvdasht in Iran. Si trova a circa 70 km a nord-est della moderna città di Shiraz nella provincia del Fars.

  4. it.wikipedia.org › wiki › PersepoliPersepoli - Wikipedia

    Dario il Grande costruì il più grande palazzo di Persepoli sul lato occidentale. Questo palazzo venne chiamato Apadana. Il Re dei Re lo usò per le udienze ufficiali. La costruzione ebbe inizio nel 515 a.C., e suo figlio, Serse I, lo completò trent'anni dopo.

    • 520 a.C.
  5. 28 ago 2019 · Palazzo delle 100 colonne: Anche chiamato Sala del Trono, questo palazzo di forma quadrata è il più grande palazzo di Persepoli. Tesoro: Questa serie di camere a sud-est della terrazza, fu edificata da Dario il Grande, per un’estensione totale di 10mila metri quadrati.

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    • palazzo di dario persepoli5
  6. Persepoli fu fondata da Dario il Grande (Dario I) nel 518 a.C. come capitale cerimoniale dell’Impero Persiano. La struttura più importante della capitale persiana è il Grande Palazzo. Edificato su un altura vi si accede tramite due monumentali scalinate ornate da bassorilievi.

  7. È il più celebre complesso monumentale dell'Iran antico. Le sue rovine giacciono lungo la strada che da Isfahan conduce a Shiraz, circa 110 km prima di quest'ultima città, sul lato sinistro del fiume Puhar. Nel Medioevo il sito fu visitato da Odorico di Pordenone (1320) e da Giosaphat Barbaro (1474).