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L’ingenuo (L’Ingénu) è un romanzo filosofico di Voltaire, pubblicato nel 1767, che mira a denunciare, attraverso lo sguardo estraniato del protagonista, la violenza che la civiltà esercita sugli uomini.
agg. ant. Degno di un uomo libero, in espressioni come studî, arti, occupazioni, attività i ., dov’è in genere sinon. di liberale. Avv. ingenuaménte, con ingenuità, o per ingenuità: crede ingenuamente a tutto ciò che gli dicono; s’è fidato ingenuamente di quell’impostore; dichiarare, confessare ingenuamente . ingenuo ingènuo agg ...
Pubblicato nel 1767, L’Ingenuo è un’opera di Voltaire spesso catalogata assieme a Candido, Zadig e Micromega come racconto filosofico, ma definibile anche apologo o satira.
Significato Semplice d’animo, innocente, candido. Etimologia dal latino: ingenuus nativo, naturale, composto di in dentro e gignere generare. Propriamente, che nasce da dentro, passato poi ad indicare i nati liberi. L’ingenuo è il candido, l’alieno al male.
L’ingenuo è un urone che dal Canada si ritrova in Europa, catapultato da una vita “selvaggia”, a contatto con la natura, nella “civilissima” e “cristianissima” Francia.
INGENUO. Emilio Albertario. Da alcune testimonianze (Festo, p. 241; Tito Livio, IX, 8, 10) sembrerebbe risultare che nell'antico diritto romano ingenuus fosse sinonimo di patricius o gentilicius.
L’ingenuitas si perdeva a causa d’una condanna a una pena capitale o in metallum, o a causa di prigionia di guerra (in questo caso la si riacquistava in virtù del diritto di postliminium, il rientrare in patria con i requisiti del cittadino). Nell’antica Roma, il nato libero: se si tratta di procreato ex iustis nuptiis, è i. il figlio ...