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  1. 18 ott 2015 · Tra il 1861 e il 1865, la Puglia fu insanguinata dalla guerra che lo Stato condusse contro le bande dei briganti. Molti di essi diventarono, per la popolazione, veri e propri eroi e figure leggendarie. Le loro storie sono spesso cariche di fascino e mistero.

  2. Viaggiatori assaliti dai briganti, acquerello di Bartolomeo Pinelli (1817). Il brigantaggio fu un fenomeno di natura criminale, frutto dell'attività di bande di malfattori che infestavano campagne o vie di comunicazione a scopo di rapina e omicidio.

  3. 10 nov 2023 · Molfese in Storia del brigantaggio raccoglie un mare di notizie, di documenti, di nomi tra briganti e ufficiali dell’esercito sardo, di località più o meno importanti e soprattutto di scontri armati in tutti i territori del meridione continentale.

    • Storia
    • Caratteristiche
    • Fattori Scatenanti
    • I Territori interessati
    • Aspetti Militari
    • Le Perdite
    • Dati sugli arresti E Reclusi
    • Conseguenze E Risvolti Politici E Sociali
    • Documenti Fotografici
    • Corrispondenza Epistolare

    Inizio della rivolta

    Già nell'ultima fase della spedizione dei mille i borbonici, asserragliati a nord del Volturno intorno Gaeta, avevano deciso di fare ricorso a formazioni armate irregolari a supporto delle truppe regolari ancora attive tra il Sannio e l'Abruzzo, al fine di coprire il fianco rispetto all'avanzata verso sud dell'esercito sabaudo, guidato dal generale Enrico Cialdini. Già in precedenza, durante le giornate della conquista di Palermo il brigante calabrese Giosafatte Talarico, graziato da Ferdinan...

    Il grande brigantaggio

    Lo svilupparsi ed il diffondersi del brigantaggio postunitario nel periodo 1861-1865 è stato definito grande brigantaggio per distinguere le peculiari connotazioni che questo ebbe - soprattutto a livello politico - rispetto sia al brigantaggio preunitario, per lo più consistente in fenomeni di mero banditismoe sia rispetto al suo strascico posteriore.

    Declino e contrasto nello Stato Pontificio

    Con le sue azioni, il generale Pallavicini aveva raggiunto l'obiettivo strategico principale della lotta contro il brigantaggio, scongiurando le premesse per una possibile sollevazione generale e militarmente coordinata dei guerriglieri delle province meridionali: l'insurrezione non era ancora terminata, come dimostrò pure la rivolta del sette e mezzo in una città importante quale Palermo, ma venne meno qualsiasi carattere di azione collettiva, si affievoliva l'appoggio popolare. La resistenz...

    La ribellione fu condotta - con l'appoggio del governo borbonico in esilio e dello Stato Pontificio e di esponenti della nobiltà - principalmente da forze del proletariato rurale, ex militari dell'esercito delle Due Sicilie, da renitenti alla leva, disertori ed evasi dalle carceri italiane che, spinti da diverse problematiche economiche e sociali,s...

    Già durante la spedizione dei Mille e dopo il raggiungimento dell'unità d'Italia, diverse fasce della popolazione meridionale cominciarono a manifestare un crescente malcontento verso il processo di unificazione. Ciò era generato da un improvviso peggioramento delle condizioni economiche dei braccianti della provincia meridionale, che, abituati a u...

    All'inizio del 1860 l'Italia era suddivisa in tre grandi blocchi territoriali: Regno di Sardegna, Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie. Quest'ultimo, per la parte continentale (Domini al di qua del Faro), era suddiviso in 15 province: Terra di Lavoro (Caserta); Provincia di Napoli (Napoli); Principato Citra (Salerno); Principato Ultra (Avelli...

    Le forze in campo

    Fin dal 1861 la repressione del brigantaggio venne affidata all'esercito che arrivò a schierare circa i due quinti della sua forza militare, andando da un massimo di 116.799 soldati, nell'ottobre 1863, ad un minimo di 92.984 nel settembre 1864; notevole inoltre il dispiegamento della guardia nazionale italiana. Tuttavia queste cifre sono discordanti sia nella letteratura che nella valutazione delle forze realmente in campo, per esempio la relazione Massaririporta per il 1863 la consistenza di...

    Limiti operativi

    La lotta, che si svolse principalmente secondo le tattiche della guerriglia si rivelò difficile e complessa per il Regio Esercito Italiano, le cui truppe spesso si trovavano ad operare in luoghi a loro sconosciuti, la cui topografia era invece ben nota agli avversari. Il sottotenente Temistocle Mariotti, del 55º reggimento di fanteria così descrisse la situazione: "Noi giungevamo colà quasi completamente digiuni di tutto, del clima, della particolare configurazione del terreno, della natura,...

    Per quanto la lotta contro il brigantaggio non sia stata considerata una "campagna di guerra" ma un insieme di operazioni di ordine pubblico e di polizia dirette e coordinate dall'autorità militare, il Regio esercito sopportò un costo molto elevato per le perdite che si verificarono nelle unità impegnate nelle operazioni di contrasto. Secondo i dat...

    Non ci sono specifiche notizie neanche sul numero di persone arrestate per attività reazionarie, manutengolismo e/o azioni collegabili al brigantaggio; fatte salve le citate statistiche che evidenziano una media di 182.340 persone detenute relativamente al decennio 1861-1870. Sicuramente la popolazione detenuta fu numerosa tanto da allarmare il gov...

    La maggiore estensione territoriale del Regno d'Italia, e l'incremento della popolazione, rinvenienti dai consulti plebiscitari, non risolsero i problemi connessi al processo di integrazione tra le varie regioni, sia con riguardo al riordino delle attività nei vari settori economici, sia con riferimento alla riorganizzazione dell'apparato burocrati...

    Numerose sono le immagini fotografiche riferenti al periodo del brigantaggio; poiché a quel tempo gli apparecchi fotografici non erano dotati di otturatore ed erano ancora ingombranti e non di rapido uso, non esistono immagini che ritraggano situazioni in movimento o scatto documentari ripresi nel corso di un'azione, si tratta o di foto fatte in st...

    Lettere dei briganti

    I briganti non si limitavano ad azioni contro i rappresentanti dello stato unitario, ma scrivevano messaggi e lettere di richiesta e di minaccia a benestanti e personalità locali, sia per ottenere denari e beni materiali sia per indurre le autorità locali ad azioni che indebolissero l'autorità del governo italiano. Alcune lettere sono presenti nel saggio “Piemontisi, Briganti e Maccaroni” di Ludovico Greco. Lettera inviata al sindaco di Balsorano: 1. Signor Sindaco. Alla vista della suddetta...

    Lettere dei sequestrati

    Alcune lettere scritte dai sequestrati, le seguenti lettere sono state pubblicate anche nel periodico trimestrale “Vicum” nel 2000. 1. Mia cara moglie... sono recapitato nelle mani dei briganti, pretendono da me ducati seimila se non mi mandate detta somma verrà la mia testa da voi. Vi racco mando massima secretezza, e non fare muovere la Guardia o altra forza del Paese perché vedendo uomini di forza potrò essere ucciso... 2. Cari genitori Vi prego di mandarmi al più presto possibile la somma...

  4. 4 ago 2021 · Fai un salto nell’800 del Sud Italia, sulle orme dei briganti in Puglia che si ribellarono all’unità d’Italia. Seguiremo le vicende della coppia di briganti Giuseppe Schiavone e Filomena Pennacchio la coppia il cui amore clandestino terminò con la morte.

  5. 30 apr 2024 · Giuseppe Schiavone, detto lo Sparviero, è uno dei nomi più noti del brigantaggio post-unitario nel Meridione. Pugliese di nascita, agì con la sua banda soprattutto nell'allora provincia di...