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  1. Il sanscrito vedico è la più antica lingua attestata delle lingue indoiraniche (o "indoarie") della famiglia delle lingue indoeuropee. È anche imparentato con l'avestico, la più antica lingua conservata delle lingue iraniche. Storia. Si possono identificare cinque tappe nella storia della lingua vedica:

  2. Dizionario. italiano. sanscrito. Glosbe è la casa di migliaia di dizionari. Forniamo non solo dizionario italiano - sanscrito, ma anche dizionari per ogni paia di lingue esistenti - online e gratis. Traduzioni dal dizionario italiano - sanscrito, definizioni, grammatica.

  3. Nel sanscrito vedico, oltre alle dieci classi verbali, ce n'è una in più: si chiama il Lata, da लाति lāti, traducibile in italiano con prendere, ricevere o attribuire. L'elemento base di un verbo sanscrito è la radice, alla cui base possono essere aggiunti altri elementi grammaticali che danno sfumature precise e ...

  4. Volendo essere più precisi, possiamo arrivare a identificare sette tappe nella storia della lingua vedico-sanscrita: I) protovedico (privo di testimonianze scritte); II) rigvedico (datazione precisa ancora sconosciuta); III) lingua samavedica, yajurvedica e atharvavedica (XII secolo a.C.); IV) prosa contenuta nelle Saṃhitā (circa 1100-800 a ...

  5. it.wikipedia.org › wiki › VedaVeda - Wikipedia

    Il termine sanscrito vedico veda indica il "sapere", la "conoscenza", la "saggezza", e corrisponde all' avestico vaēdha, al greco antico οἶδα (anticamente ϝ οἶδα, da leggere "woida"), al latino video. Per il fatto che essi non hanno un autore umano ma sono stati solo "uditi" vengono chiamati Shruti (“ciò che è udito”). [2]

  6. Il sanscrito vedico è la forma più antica della lingua sanscrita, utilizzata per testi religiosi e rituali con una fonologia e morfologia complesse. Il sanscrito classico è successivo, semplificato, ed è utilizzato in una vasta gamma di contesti lett erari, filosofici e scientifici.

  7. Si distinguono: un s. vedico, ovvero la lingua degli inni del Ṛgveda; un s. classico, il s. per eccellenza, nella forma regolata e codificata dagli stessi brahmani in funzione dell’esegesi religiosa, ma anche dall’opera di grammatici, primo per importanza Pāṇini (5°-4° sec. a.C. ca.); un s. ieratico, ovvero la lingua della letteratura esegetica ...