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  1. Il Risorgimento e il ruolo di Vittorio Emanuele II. Il Risorgimento è il processo storico che nel corso del XIX secolo condusse all’Unità d’Italia. Vittorio Emanuele II vi giocò un ruolo di primo piano.

    • La Primavera Dei Popoli
    • La Prima Guerra D'indipendenza
    • L'alleanza Con Napoleone III
    • La Seconda Guerra D'indipendenza E Le Sue Conseguenze
    • L'annessione Dei Ducati
    • La Spedizione Dei Mille
    • La Fine Del Regno Delle Due Sicilie
    • La Proclamazione Del Regno d'Italia
    • La Terza Guerra D'indipendenza
    • La Questione Romana E La Fine dell'unificazione

    Con Napoleone sconfitto, le potenze europee affrontarono una minaccia interna altrettanto problematica: le idee liberali della rivoluzione francese erano penetrate in una parte della popolazione e, insieme agli ideali del romanticismo, scatenarono movimenti antimperialisti. In tutta Italia, soprattutto nelle grandi città, nacquero società segrete, ...

    Dopo la fallita insurrezione di Genova, la monarchia sabauda decise di farsi avanti e rendersi promotrice dell'unità italiana. Nel 1848 una serie di rivolte anti-austriache nelle principali città del Regno Lombardo-Veneto fornì al re piemontese Carlo Alberto una ragione per intervenire militarmente, con il pretesto di proteggere gli italiani sottop...

    Nel primo decennio del suo regno Vittorio Emanuele II non si mosse contro gli austriaci, consapevole di aver bisogno di un alleato più forte e più stabile e, soprattutto, interessato quanto lui ad indebolire il potere di Vienna. Dal 1852 lo scontro si spostò dal campo di battaglia all'ambito politico e vide come protagonisti due uomini: il nipote d...

    Forte dell'accordo con Napoleone, nella primavera del 1859 Cavour ordinò di eseguire una serie di manovre militari vicino al confine austriaco. Vienna interpretò il gesto come una provocazione e, dopo un ultimatum ignorato, attaccò il Regno di Sardegna. Napoleone non ebbe altra scelta che intervenire, dando così inizio alla seconda guerra d'indipen...

    Ma le concessioni a Napoleone prevedevano un altro compenso: il Regno di Sardegna non avrebbe potuto annettere i territori dei ducati settentrionali senza l’approvazione francese. Le dinastie regnanti del Granducato di Toscana, del Ducato di Modena e del Ducato di Parma e Piacenza avevano sostenuto l’impero austriaco ed erano viste come collaborazi...

    La cessione di Nizza e della Savoia segnò l'inizio di una profonda antipatia tra Garibaldi e Cavour, che, d'altra parte, erano destinati a collaborare nuovamente. Mentre nei ducati del nord erano in corso i referendum di annessione, in Sicilia scoppiarono nuove proteste contro il governo borbonico. Le rivolte in favore di una maggiore autonomia si ...

    Dopo aver perso il controllo della Sicilia,le truppe borboniche si ritirarono sulla terraferma. La perdita della Sicilia e le intenzioni di Garibaldi di attraversare lo Stretto di Messina e proseguire con la conquista dell'intero regno gettarono la corte di Francesco II – sul trono delle Due Sicilie da appena un anno – nella disperazione più profon...

    Mentre le sue truppe assediarono Gaeta, Garibaldi andò incontro a Vittorio Emanuele II. Con il pretesto di fermare l'avanzata delle truppe garibaldine prima che attaccassero Roma, il re piemontese aveva attraversato con il suo esercito i territori delle Marche e dell'Umbria, una mossa molto rischiosa che, in pratica, significava l'invasione dello S...

    Nonostante la sua nascita formale, l'Unità d'Italia non poteva essere considerata completa, poiché restavano da risolvere due grandi questioni: la conquista del Veneto e di Roma. L’opportunità di impadronirsi del Veneto giunse nel 1866 grazie alla guerra austro-prussiana. La Prussia, il più potente degli stati germanici, era desiderosa di indebolir...

    Rimaneva da risolvere la cosiddetta "questione romana". L'Italia si considerava erede della romanità, ed era impossibile concepire il nuovo Paese senza che la Città Eterna ne facesse parte. Spostare la capitale a Roma era l'obiettivo ultimo per realizzare la legittimità del Regno d'Italia come progetto unitario e non come espansione del Regno di Sa...

  2. Il ruolo di Vittorio Emanuele II nell’Unità d’Italia. È fondamentale precisare che Vittorio Emanuele II, e non il III, è stato il monarca chiave nel processo di unificazione italiana perché ha svolto un ruolo essenziale nella formazione dello Stato unitario italiano.

  3. Re di Sardegna dal 1849, dopo l’abdicazione di Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II fu il protagonista, con Cavour e Garibaldi, dell’unificazione nazionale e divenne il primo re d’Italia dal 1861 al 1878. Conservatore e cattolico, assumeva personalmente il comando supremo dell’esercito.

  4. Vittorio Emanuele divenne re di Sardegna nel 1849, quando Carlo Alberto abdicò a seguito della sconfitta nella prima guerra d’indipendenza: si era ben disimpegnato sul campo, venendo anche leggermente ferito, ma era stato tenuto, come già prima, completamente al di fuori da ogni processo decisionale.

  5. Insomma, V. E. non fu, né i tempi lo avrebbero permesso, un Emanuele Filiberto o un Vittorio Amedeo II, ma non fu neanche il fortunato uomo al quale un grande popolo, uomini d'eccezione e felici contingenze internazionali abbiano elevato il più invidiabile piedistallo storico: egli compì, con profondo spirito di sacrificio, con iniziative spesso felici, la sua missione di re e visse ...