Gian Galeazzo Maria Sforza ( Abbiategrasso, 20 giugno 1469 – Pavia, 21 ottobre 1494 [1]) è stato il sesto Duca di Milano e il terzo della dinastia Sforza. Indice 1 Biografia 1.1 Infanzia ed educazione 1.2 Ducato (1476-1494) 1.2.1 Omicidio di Galeazzo Maria e reggenza di Bona di Savoia
Galeazzo Maria Sforza fu duca di Milano dal 1466 al 1476, anno in cui fu assassinato nei pressi della chiesa di Santo Stefano per mano di alcuni nobili. Figlio di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti, fu educato secondo i valori dell'Umanesimo, incardinati sulla conoscenza degli antichi latini e greci sia linguisticamente, sia ...
- 8 marzo 1466 –, 26 dicembre 1476
- Gian Galeazzo Maria
Gian Galeazzo Sforza (20 June 1469 – 21 October 1494), also known as Giovan Galeazzo Sforza, was the sixth Duke of Milan . Early life [ edit] Born in Abbiategrasso, he was only seven years old when in 1476 his father, Galeazzo Maria Sforza, was assassinated and he became the Duke of Milan.
- Sforza
- Isabella of Naples (m. 1489)
Galeazzo Maria Sforza (24 January 1444 – 26 December 1476) was the fifth Duke of Milan from 1466 until his assassination a decade later. He was notorious for being lustful, cruel, and tyrannical. He was born to Francesco Sforza, a popular condottiero and ally of Cosimo de' Medici who would gain the Duchy of Milan in 1450, and Bianca Maria Visconti.
Gli Sforza milanesi furono attivi protagonisti delle vicende del Rinascimento italiano, facendosi patroni di artisti e impegnandosi con la Pace di Lodi ( 1454) ad una pace quasi quarantennale in Italia.
GIAN GALEAZZO MARIA Sforza, duca di Milano Francesca M. Vaglienti Primogenito di Galeazzo Maria, duca di Milano, e di Bona, figlia del duca Ludovico di Savoia e cognata di Luigi XI di Francia, G. nacque il 20 giugno 1469 nel castello di Abbiategrasso, presso Milano.
L' assassinio di Galeazzo Maria Sforza, perpetrato il 26 dicembre 1476, fu ordito da alcuni membri dell'aristocrazia milanese con lo scopo di stroncare la tirannia del duca Galeazzo Maria Sforza e l'egemonia degli stessi Sforza, probabilmente con la longa manus del re di Francia.