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L’ingenuo (L’Ingénu) è un romanzo filosofico di Voltaire, pubblicato nel 1767, che mira a denunciare, attraverso lo sguardo estraniato del protagonista, la violenza che la civiltà esercita sugli uomini.
ingènuo agg. e s. m. (f. - a) [dal lat. ingenuus, comp. di in - 1 e tema gen - di gignĕre, genus, generare, ecc.; propr. «indigeno, nativo; nato libero», poi «onesto, schietto, semplice»].
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Ingenuo. in-gè-nuo. Significato Semplice d’animo, innocente, candido. Etimologia dal latino: ingenuus nativo, naturale, composto di in dentro e gignere generare. Propriamente, che nasce da dentro, passato poi ad indicare i nati liberi. L’ingenuo è il candido, l’alieno al male.
1 Che non concepisce negli altri malizia o cattiveria e si dimostra quindi fiducioso, sincero, SIN candido, semplice: ragazzina, donna i. 2 Sprovveduto: i. com'è si fa raggirare da tutti. 3 estens....
Ingenuo, almeno dagl'inizî dello stato patrizio-plebeo, è colui che nasce libero: più precisamente, se trattasi di procreato ex iustis nuptiis, è ingenuo il figlio di padre che era libero al momento del suo concepimento; se trattasi di figlio vulgo conceptus, nel diritto romano classico era ingenuo il figlio di madre libera al momento del ...
1. agg., di qcn., privo di malizia, candido, innocente: un bambino, un ragazzo ingenuo | poco furbo, inesperto, sprovveduto: è così ingenuo che tutti lo imbrogliano 2. agg., di qcs., che rivela ingenuità: domanda ingenua , aria , espressione ingenua