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  1. Molto probabilmente il Pollio si era imposto all’attenzione dell’esercito per aver pubblicato negli anni precedenti due volumi di storia militare, Custoza e Waterloo, ancora oggi considerati due classici esempi dell’altezza a cui può giungere la storia militare tecnica quando l’autore unisce alla profonda conoscenza dell’arte militare coeva agli avvenimenti una vasta cultura ...

  2. POLLIO, Alberto. Generale, nato a Caserta il 21 aprile 1852, morto a Torino il 1° luglio 1914. Ufficiale d'artiglieria, poi di Stato maggiore, fu aiutante di campo del re Umberto I, capo di Stato maggiore della divisione di Palermo, capo ufficio al comando del corpo di Stato maggiore e addetto militare presso l'ambasciata italiana a Vienna ...

  3. Alberto Pollio fu infatti il colto e brillante predecessore di Cadorna a capo di quel Regio Esercito che, prima del patto di Londra, si preparava da decenni a combattere tutt’altro conflitto. Dalla sua opera pluriennale di ammodernamento e riorganizzazione dell'esercito, culminato nella prova del fuoco in Libia, si originò la struttura della ...

  4. Nel 1965, gli ambienti di destra furono “chiamati a raccolta” in un convegno organizzato dall’Istituto di studi storici e militari Alberto Pollio, presso l’Hotel Parco dei Principi a Roma. Già nel novembre del 1961, dal 18 al 22, si tenne a Roma un convegno finanziato dal “fondo di propaganda” della NATO. Argomento del convegno fu ...

  5. Militare di carriera (Esercito) Alberto Pollio. Nascita. Caserta, 21 aprile 1852. Morte. Torino, 1º luglio 1914. Cause della morte. Infarto del miocardio. Luogo di sepoltura.

  6. 14 mag 2021 · La strana morte del Ten Gen Pollio - copertina. Roma, 13 maggio 2021- Tra il 1908 ed il 1914 (quindi all’avvicinarsi della Grande Guerra) Capo di Stato maggiore dell’Esercito divenne il Tenente Generale Alberto Pollio. L’autore, Giovanni d’Angelo, lasciata la professione legale si è dedicato ai prediletti studi storici e letterari ...

  7. Pollio era indubbiamente un convinto triplicista. Filo-austriaco, però, non lo definirei: era una semplice conseguenza dell’atteggiamento a favore della Triplice alleanza. Non dimentichiamo che la Triplice fu una politica seguita per molti anni, con molta serietà e l’adesione anche da parte di intellettuali.