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  1. Antonio Maria Marziale Labriòla è stato un filosofo italiano, con particolari interessi nel campo del marxismo. Non condivideva alcun rapporto di parentela con il più giovane politico socialista napoletano Arturo Labriola, con il quale è stato spesso confuso a causa del vezzo di quest'ultimo di firmarsi A. Labriola.

  2. Vita, opere e pensiero. Si formò a Napoli alla scuola hegeliana che ivi fiorì intorno alla metà del 19º sec.: suoi maestri furono F. De Sanctis, A. Tari, A. Vera e soprattutto B. Spaventa. Già negli anni napoletani pubblicò alcuni saggi di notevole pregio, fra cui è da ricordare una monografia su Socrate (1869).

  3. Biografia • L'alba marxista italiana. Antonio Labriola nasce a Cassino (Frosinone) il 2 luglio 1843. Studia Lettere e Filosofia a Napoli. Allievo del filosofo Bertrando Spaventa, di orientamento liberale, approfondisce il pensiero dell'olandese Spinoza e si appassiona alla filosofia di Hegel.

  4. È un liberale sui generis. Tiene agli operai romani lezioni sui loro diritti e si procura l’avversione dei colleghi, allarmati dalle sue «dottrine pericolose». Lo «studio diretto delle cose» lo spinge su posizioni radicali, poi al socialismo. Nel 1886 tenta, senza fortuna, di candidarsi al Parlamento.

  5. Antonio Labriola (1843–1904) si forma alla scuola di Bertrando Spaventa. Docente, pubblicista ed esperto di educazione, è tra i maggiori filosofi italiani di ogni tempo. Tra i primi a recepire in Italia l’opera di Marx, fu il principale corrispondente italiano di Engels, interlocutore di Sorel, Bernstein, Kautsky e del giovane Croce.

  6. 19th-century philosophy. Region. Western philosophy. School. Marxism. Notable ideas. Marxist theory as a theory critical of ideology. Marxism as a philosophy of praxis. Antonio Labriola ( Italian: [anˈtɔːnjo labriˈɔːla]; 2 July 1843 – 12 February 1904) was an Italian Marxist theoretician and philosopher.

  7. LABRIOLA, Antonio Stefano Miccolis Nacque a Sangermano (l'odierna Cassino) il 2 luglio 1843, da una "famiglia patriottico-liberale" (scriveva egli stesso a Friedrich Engels il 14 ag. 1891) di modeste condizioni economiche ma di più che dignitoso livello culturale.