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  1. Indirizzo: Piazza Castello - Milano ( MI) Tipologia generale: architettura fortificata. Tipologia specifica: torre. Configurazione strutturale: Alta torre interna di 36 m., si eleva oltre i tetti degli edifici circostanti. A pianta rettangolare, di nudo mattone, fra la Rocchetta e la Piazza d'Armi, è coronata di merli portati a sbalzo su ...

  2. Dopo la legittimazione, avvenuta nel 1466 con l’ascesa al soglio ducale del padre, la troviamo al seguito prima di Bianca Maria Visconti e poi, dopo la morte di questa nel 1468, di Bona di Savoia. La cronologia ci dice, quindi, che il ruolo di modello avuto dalla Visconti è solo indiretto, non avendo avuto Caterina l’opportunità di crescere effettivamente accanto alla nonna paterna.

  3. 28 ott 2016 · Narra la leggenda che un fantasma si aggiri per le torri del castello degli Acaia che domina la città di Fossano: quello della duchessa Bona di Savoia, morta in una notte di novembre del 1503.

  4. Interno della Rocchetta e la Torre di Bona di Savoia La Rocchetta. Presso la statua di San Giovanni Nepomuceno (dal popolino milanese detta San Giovanni né più né meno), una porta introduce al cortile della Corte Ducale, di forma rettangolare e con un porticato sui tre lati.

  5. Antonio Tassino. Antonio Tassino ( Ferrara, 1450 ca. – Ferrara, 10 ottobre 1498) fu un cortigiano italiano, amante [1] della duchessa di Milano Bona di Savoia [2] .

  6. Figlio primogenito di Amedeo VII conte di Savoia e di Bona di Berry, nacque nel castelo di Chambéry il 4 sett. 1383. Successe al padre nel governo dello stato alla sua morte, il 10 nov. 1391; secondo il testamento paterno la reggenza doveva essere affidata non alla madre Bona di Berry, ma all'ava Bona di Borbone assistita da un consiglio di ...

  7. Bona di Savoia è stata una principessa della Casa Savoia che fu delfina consorte del Viennois e contessa consorte di Albon di Grenoble, di Oisans, di Briançon, di Embrun e di Gap, dal 1280 al 1282 e poi fu signora consorte di Montbrison, d'Apremont, di Frasans, d'Orchamps, Lavans, Gendray, di Dampierre, di Port-sur-Saône e di Châtillon-le-Duc dal 1282 fino alla sua morte.