Risultati di ricerca
8 giu 2011 · Drammatico e ricco di sviluppi imprevisti, Cinéma Vérité è un film che diverte mentre allo stesso tempo esplora con delicatezza la linea sottile che separa la realtà dalla finzione, il cinema dalla tv.
- Donni Romani
Cinema Verite ne ricostruisce il dietro le quinte, le...
- Non Convince
Un film di Shari Springer Berman ... Programmi TV:...
- Frasi Celebri
Frasi celebri dal film Cinema Verite Un film di Shari...
- Critica
Rassegna stampa delle più importanti testate giornalistiche...
- Donni Romani
Cinema verità è una locuzione (in francese cinéma vérité) diffusa dal sociologo francese Edgar Morin che, in un suo articolo sul settimanale France-Observateur (gennaio 1960), definiva in questo modo lo stile cinematografico dei film di Dziga Vertov, uno dei principali autori dell'avanguardia sovietica.
Cinéma vérité (UK: / ˌ s ɪ n ɪ m ə ˈ v ɛr ɪ t eɪ /, US: /-ˌ v ɛr ɪ ˈ t eɪ /, French: [sinema veʁite] lit. truth cinema; "truthful cinema") is a style of documentary filmmaking developed by Edgar Morin and Jean Rouch, inspired by Dziga Vertov's theory about Kino-Pravda.
Cinema Verite è un film per la televisione del 2011 diretto da Shari Springer Berman e Robert Pulcini, prodotto dal canale cavo statunitense HBO .
- film TV
- 2011
- Cinema Verite
- Stati Uniti d'America
Trama. Per realizzare un innovativo esperimento televisivo, nel 1973, il regista Gilbert (James Gandolfini) propone ai coniugi Loud di farsi filmare ventiquattrore su ventiquattro in modo da documentare le dinamiche interne al loro nucleo familiare con l’occhio partecipante e attento delle telecamere.
- (13)
- Diane Lane
- Shari Springer Berman, Robert Pulcini
Cinema Verite is a 2011 HBO drama film directed by Shari Springer Berman and Robert Pulcini. The film's main ensemble cast starred Diane Lane, Tim Robbins, James Gandolfini and Patrick Fugit.
Cinéma vérité. La locuzione cinéma vérité (sull'argomento v. anche documentario) fu lanciata dal sociologo francese Edgar Morin in un articolo del gennaio 1960 sul settimanale "France Observateur", dove veniva fornita un'interpretazione della poetica cinematografica di Dziga Vertov, celebre cineasta dell'avanguardia sovietica.
