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  1. Elena di Grecia e Danimarca (nome completo Helen zu Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg [1]) ( Atene, 2 maggio 1896 – Losanna, 28 novembre 1982) nata principessa di Grecia e Danimarca, chiamata famigliarmente Sitta zu [1], divenne regina madre di Romania nel 1940 [1], come madre del re Michele I di Romania .

    • Titolo estinto
  2. Professione. Regina di Sparta, Principessa di Troia. Elena (in greco antico: Ἑλένη?, conosciuta anche come Elena di Troia o Elena di Sparta, per le città a cui è associata) è una figura della mitologia greca assurta, nell'immaginario europeo, a icona dell' eterno femminino.

    • Omero
    • umano
  3. 27 gen 2021 · Elena di Troia (talvolta chiamata Elena di Sparta) è una figura della mitologia greca la cui fuga con il principe troiano Paride (o meglio il rapimento) scatenò la guerra di Troia. Elena, considerata la donna più bella del mondo, era la moglie di Menelao, re di Sparta.

    • Mark Cartwright
  4. Una bellezza fatale a un'intera città. La bellissima Elena è la sposa di Menelao, re di Sparta. Di lei si innamora Paride, che la porta con sé a Troia. Scoppia così la guerra tra Greci e Troiani, che provocherà infiniti lutti. Solo quando Troia cade Elena fa ritorno in patria.

  5. Nel libro “Elena la donna contesa – Iliade” viene narrata la storia di Elena, una delle figure più famose e controverse dell’antica Grecia. Questo riassunto ti condurrà attraverso gli eventi principali dell’Iliade, l’epica saga che racconta la guerra di Troia e il ruolo centrale che Elena ha svolto in essa.

  6. La figura di Elena è una delle più famose e controverse della mitologia greca. È nota principalmente per il suo coinvolgimento nella guerra di Troia, che fu scatenata a causa del suo rapimento da parte del principe troiano Paride. Questo evento è raccontato nell’Iliade di Omero.

  7. 4 ott 2021 · La “nuova” Elena, definita ἡ καινή Ἑλένη da Aristofane nelle Tesmoforiazuse, con intento parodico, è un personaggio che si sottrae ai vincoli del mito, dai suoi caratteri di sfrontatezza, malizia e dissolutezza, giungendo a deprecare la sua bellezza fatale. Ma vediamo alcuni passaggi, nella traduzione della Castiglioni: vv. 31-36: