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General Emilio De Bono was the commander-in-chief of all Italian armed forces in East Africa. In addition, he was the commander-in-chief of the forces invading from Eritrea, the "northern front". De Bono had under his direct command a force of nine divisions in three Army Corps: The Italian I Corps, the Italian II Corps, and the Eritrean Corps.
Emilio De Bono (March 19, 1866 – January 11, 1944) was an Italian General, fascist activist, Marshal, and member of the Fascist Grand Council (Gran Consiglio del Fascismo). De Bono fought in the Italo-Turkish War, World War I, and the Second Italo-Abyssinian War. De Bono was born in Cassano d'Adda. Son of Giovanni de Bono, descendant of the Counts of Barlassina, and Elisa Bazzi. His family ...
quadrumviri. In epoca fascista, termine che designò il segretario del Partito nazionale fascista, M. Bianchi, e i tre comandanti generali delle squadre d’azione, E. De Bono, C.M. De Vecchi e I. Balbo, ai quali in una riunione a Milano (16 ott. 1922), su proposta di B. Mussolini, fu affidato il compito di preparare la marcia su Roma .
De Bono, Emilio. Generale (Cassano d’Adda, Milano, 1866-Verona 1944). Partecipò all’organizzazione del movimento fascista. Nominato capo della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (1922), fu uno dei quadrumviri della marcia su Roma. Governatore della Tripolitania dal 1925, fu prima sottosegretario e poi e ministro delle Colonie.
Fece parte di un gruppo di senatori, che sommessamente si agitavano per impegnare il re in un'azione contro la politica mussoliniana. Come membro del Gran consiglio, votò il 24 luglio 1943 l'ordine del giorno Grandi, che determinò il crollo del governo fascista. Dopo l'8 settembre e la ripresa fascista fu accusato di "tradimento per aver ...
La conquista dell' Impero. La preparazione e le prime operazioni. Introduzione di Benito Mussolini è un libro di Emilio De Bono pubblicato da Istituto Nazionale Di Cultura Fascista : acquista su IBS a 25.00€!
22 ott 2020 · Scrisse così, nel 1930, Emilio De Bono, ministro delle Colonie dell’Italia fascista, a Pietro Badoglio, governatore delle colonie libiche e già eroe della Grande guerra.
