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  1. Enrico IV di Franconia (Goslar, 11 novembre 1050 – Liegi, 7 agosto 1106) fu co-re dal 1053, dal 1056 re dei Romani e imperatore romano dal 1084 fino alla sua deposizione da parte del figlio Enrico del 31 dicembre 1105 ad Ingelheim. Enrico fu l'ultimo re del medioevo romano-germanico ad ascendere al trono da minorenne.

  2. Enrico V di Franconia ( 8 gennaio 1081 – Utrecht, 23 maggio 1125) è stato il quarto e ultimo re d'Italia e imperatore del Sacro Romano Impero della dinastia salica . Indice. 1 Biografia. 1.1 Ascesa al trono imperiale. 1.2 Il conflitto col papato. 1.3 La morte. 2 Discendenza. 3 Ascendenza. 4 Note. 5 Bibliografia. 6 Altri progetti.

  3. Enrico IV di Borbone, detto Enrico il Grande (le Grand) (Pau, 13 dicembre 1553 – Parigi, 14 maggio 1610), fu re di Francia, primo della Casa di Borbone. Figlio di Antonio di Borbone e della regina Giovanna III di Navarra , nel 1572 ereditò la corona di Navarra dalla madre, divenendo Enrico III di Navarra .

  4. Enrico IV di Borbone - indicato come Enrico IV di Francia, detto anche Enrico il Grande ( le grand) - nasce il 13 dicembre 1553 a Pau, allora capitale del Viscontado di Béarn quando era situato in Aquitania. Enrico è figlio di Antonio di Borbone (duca di Vendôme) e Giovanna III (regina di Navarra).

  5. Enrico IV di Franconia ( Goslar, 11 novembre 1050 – Liegi, 7 agosto 1106) fu co-re dal 1053, dal 1056 re dei Romani e imperatore romano dal 1084 fino alla sua deposizione da parte del figlio Enrico del 31 dicembre 1105 ad Ingelheim.

  6. 3 mag 2020 · Tradizionalmente la figura di Enrico IV di Franconia fu vista come quella di un imperatore perverso, debosciato e tiranno, oppressore della Chiesa, contro cui si ersero le figure di pontefici come Alessandro II, Urbano II e soprattutto il grandissimo Gregorio VII.

  7. 18 apr 2024 · Enrico IV di Franconia: il detto "andare a Canossa" Era il 1076. -0:00. Caricato. Stato. Una breve animazione ricostruisce la vicenda che è all’origine del detto "andare a Canossa", espressione che indica l’accettazione di un’umiliazione provocata da un proprio errore e la richiesta del perdono.