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Gaetano Salvemini ( Molfetta, 8 settembre 1873 [1] – Sorrento, 6 settembre 1957) è stato uno storico, politico e antifascista italiano . Indice. 1 Biografia. 1.1 Laurea e insegnamento. 1.2 Socialista federalista. 1.3 Interventista. 1.4 Deputato e antifascista. 1.5 L'esilio. 1.6 Professore all'Università di Harvard. 1.6.1 Docente itinerante.
- 1º dicembre 1919 –, 7 aprile 1921
- Partito Socialista Italiano
SALVEMINI, Gaetano in "Dizionario Biografico" - Treccani - Treccani. ALTRI RISULTATI DI RICERCA. DAL VOCABOLARIO. LEMMI CORRELATI. SALVEMINI, Gaetano. Mauro Moretti. – Nacque a Molfetta l’8 settembre 1873 da Ilarione e da Emanuela Turtur. Secondogenito, crebbe all’interno di una famiglia numerosa, composta da dodici figli, dei quali nove ...
Storico e uomo politico italiano, fondatore di Non mollare! e Giustizia e Libertà. Autore di studi innovativi su Medioevo, Rivoluzione francese, Meridionalismo, Fascismo e politica estera.
10 apr 2020 · L'Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, fondato a Torino nel 1977, svolge attività di ricerca, di documentazione e di divulgazione nel campo degli studi di storia italiana e internazionale, con particolare riguardo alla storia politica e sociale contemporanea.
Gaetano Salvemini è stato un storico e politico italiano, fondatore del salveminismo, che si occupò di storia moderna, marxismo, suffragio universale e cooperativismo. Nacque a Molfetta nel 1873, si laureò a Firenze nel 1896 e insegnò a Messina, Pisa e Firenze. Fu un tenace sostenitore del suffragio universale e della soluzione del Mezzogiorno, e un critico del socialismo riformista e del Mezzogiorno.
Gaetano Salvemini (Italian pronunciation: [ɡaeˈtaːno salˈvɛːmini]; 8 September 1873 – 6 September 1957) was an Italian socialist and anti-fascist politician, historian, and writer. Born in a family of modest means, he became an acclaimed historian both in Italy and abroad, particularly in the United States, after he was ...
In realtà Salvemini, anche nell’ultima edizione del libro, apparsa nel 1954 per i tipi di Laterza, rivendicò la scelta cronologica compiuta nel 1905 ribadendo il convincimento che la Rivoluzione, intesa come fenomeno eversivo del regime assolutistico, potesse dirsi conclusa con il crollo della monarchia nel 1792.
