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  1. 28 ott 2017 · L’assassinio di Giovanni Maria Visconti, duca di Milano, nel 1412. Non sospettava che ad attenderlo c’erano i nobili che gli avevano giurato vendetta. Erano i giovani rappresentanti delle ...

  2. Giovanni Maria fu ucciso in una congiura di palazzo il 16 maggio 1412;a Milano si insediarono Estorre e Giovanni Carlo Visconti, rispettivamente figlio e nipote di Bernabò, mentre F. rimaneva nel suo castello di Pavia, sotto il controllo del condottiero e ormai signore della città, Facino Cane, il quale, nel 1410, in accordo con Castellino Beccaria, dopo aver posto l'assedio al castello e ...

  3. Giovanni Marìa Visconti duca di Milano nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani. ALTRI RISULTATI DI RICERCA. DAL VOCABOLARIO. LEMMI CORRELATI. Figlio primogenito (n. 1389 - m. Milano 1412) di Gian Galeazzo, successe al padre a quattordici anni, sotto la reggenza della madre Caterina, nelle più drammatiche condizioni del suo stato ...

  4. 29 ott 2017 · Circondarono il giovin signore e lo pugnalarono in varie parti del corpo, un fendente mortale lo raggiunse alla testa. Così finiva il regno di Giovanni Maria Visconti, signore di Milano per dieci anni, dal 1402, quando a quattordici anni era rimasto orfano del padre. La salma venne trasportata in Duomo, ma pare che nessuno, nemmeno la giovane ...

  5. Il duca di Milano Giovanni Maria Visconti (a sinistra, in un’incisione del XVI secolo conservata alla Braidense) fu ucciso il 16 maggio 1412 da un gruppo di congiurati mentre si recava a messa ...

  6. FILIPPO MARIA Visconti, duca di Milano. Secondogenito di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti, nacque il 3 settembre 1392 in Milano. Dal padre ereditò nel 1402, col titolo di conte di Pavia, il dominio su questa città e sulle terre oltre il Ticino e nel Veneto; ma nello sfasciarsi dello stato visconteo, seguito alla morte di Gian Galeazzo ...

  7. La duplicità del ruolo di Visconti è un momento topico della tradizionale storiografia milanese riguardo alla politica ecclesiastica viscontea. Letta quest’ultima in termini di ‘occupazione’ dei beni ecclesiastici, l’episcopato di Giovanni vi figura come legittimazione di appropriazioni abusive. Il quadro è veritiero ma più complesso.