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  1. Guttaperčevyj mal'čik; Titolo originale: Гуттаперчевый мальчик: Lingua originale: russo: Paese di produzione: Unione Sovietica: Anno: 1957: Durata: 76 min Regia: Vladimir Ivanovič Gerasimov: Sceneggiatura: Michail Vol'pin Fotografia: Galina Pyškova Musiche: Antonio Spadavekkia Interpreti e personaggi

  2. 20 dic 2021 · Abstract. L’articolo prende in esame alcuni adattamenti di cui è stato oggetto il racconto lungo Guttaperčevyj malčik (1883) di Dmitrij Grigorovič e si interessa soprattutto alla figura del protagonista e alle variazioni che lo riguardano.

  3. Guttaperčevyj mal'čik; Titolo originale: Гуттаперчевый мальчик: Lingua originale: russo: Paese di produzione: Unione Sovietica: Anno: 1957: Durata: 76 min Regia: Vladimir Ivanovič Gerasimov: Sceneggiatura: Michail Vol'pin Fotografia: Galina Pyškova

  4. Malčik i devočka non fu uno di quei film scandalosamente vietati. Un film messo al bando diventava subito famoso, così le autorità escogitarono un metodo molto più sofisticato per condannare un titolo all’oblio.

  5. L’articolo è dedicato al racconto lungo Guttaperčevyj malčik [Il ragazzo di guttaperca] (1883) di Dmitrij Grigorovič e alla pubblicazione in lingua italiana Il bambino di gommaelastica. Traduzione libera dal russo del racconto di D. V. Grigorovitch (1910) a cura di Renato Fucini.

  6. 30 giu 2018 · Mal’čik i devočka is by no means a love story.It is rather an existential drama, which changes its many subgenres and visual styles constantly. The vibrant eccentric colours of the opening scenes literally fade by the middle of the picture, only to be resurrected in the finale in a new quality (Vladimir Čumak’s brilliant photography alone makes the film worth seeing).

  7. Mal’čik i devočka non è affatto una storia d’amore ma piuttosto un dramma esistenziale che muta costantemente sottogeneri e stili visivi. I colori vivaci ed eccentrici delle scene iniziali letteralmente sbiadiscono a metà film per risorgere nel finale con nuova intensità (vale la pena di vedere il film anche solo per la brillante fotografia di Vladimir Čumak).