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  1. I dodici punti cardinali (The Wind's Twelve Quarters) è una raccolta di racconti della scrittrice statunitense Ursula K. Le Guin, pubblicata per la prima volta da Harper & Row nel 1975 e tradotta in italiano da Roberta Rambelli per Editrice Nord nel 1979

    • The Wind's Twelve Quarters
    • 1975
  2. I dodici punti cardinali (The Wind's Twelve Quarters) è una raccolta di racconti della scrittrice statunitense Ursula K. Le Guin, pubblicata per la prima volta da Harper & Row nel 1975 [1] [2] e tradotta in italiano da Roberta Rambelli per Editrice Nord nel 1979 [3].

  3. "I dodici punti cardinali" è una retrospettiva quasi completa dei racconti e romanzi brevi dell'autrice, apparsi in America agli inizi della sua carriera. Si tratta di diciassette storie che dimostrano il talento narrativo dell'autrice e che spaziano tra tutti i generi della narrativa fantastica.

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    • La Collana Di Semley
    • Aprile A Parigi
    • I Maestri
    • La Scatola Del Buio
    • La Parola Dello Scioglimento
    • La Legge Dei Nomi
    • IL Re d'inverno
    • IL Buon "Viaggio"
    • Nove Vite
    • Cose

    Come si può distinguere la leggenda dalla realtà su quei mondi lontani tanti anni? Pianeti senza nome, chiamati semplicemente "il Mondo" dai loro abitanti; pianeti senza storia, dove il passato è mito e dove un esploratore, ritornandovi, scopre che le sue imprese di pochi anni prima sono divenute le gesta di un dio. L'irrazionalità oscura l'abisso ...

    Il professor Barry Pennywither stava in un abbaino freddo e buio e fissava il tavolo che aveva davanti, su cui c'erano un libro e un tozzo di pane. Il pane era stato la sua cena, il libro era stato l'opera della sua vita. E l'uno e l'altro erano aridi. Il dottor Perrywither sospirò, poi rabbrividì. Sebbene gli appartamenti ai piani inferiori della ...

    Nell'oscurità un uomo stava solo e nudo, reggendo una torcia fumante. Il chiarore rossiccio illuminava l'aria e il suolo solo per pochi passi; più oltre c'era l'oscurità, l'incommensurabile. Ogni tanto c'erano un soffio di vento, un baluginio appena visibile di occhi, un mormorio immenso: «Tienila più alta!» L'uomo ubbidiva, sebbene la torcia trema...

    Sulla sabbia morbida, in riva al mare, un bambinetto camminava senza lasciare impronte. I gabbiani gridavano nel luminoso cielo senza sole, le trote balzavano dalle acque dell'oceano senza sale. Lontano, all'orizzonte, il serpente di mare si sollevò un momento in sette enormi archi e poi si reimmerse muggendo. Il bambino fischiò ma il serpente di m...

    Dov'era? Il pavimento era duro e viscido, l'aria nera e fetida, e non c'era altro. Eccettuato il mal di testa. Riverso sul pavimento viscido, Festin gemette e poi disse: «Bastone!» Vedendo che il suo bastone di mago, fatto di legno d'ontano, non gli si materializzava nel pugno, comprese di essere in pericolo. Si sollevò a sedere, e non avendo il ba...

    Il Signor Sotterra uscì da sotterra, dalla sua collina, sorridendo è respirando a fatica. Ogni respiro gli usciva dalle narici come un doppio sbuffo di vapore, niveo nel sole del mattino. Il signor Sotterra alzò gli occhi verso il luminoso cielo dicembrino e sorrise più che mai, mostrando i nivei denti. Poi scese al villaggio.

    Quando appaiono gorghi nel flusso del tempo e la storia sembra vorticare intorno a uno scoglio, come nella strana vicenda della Successione di Karhide, allora vengono utili le immagini: le fotografie, che si possono accostare per comparare il genitore al figlio, il giovane re al vecchio, e che si possono rimescolare e riordinare fino a quando gli a...

    Mentre inghiottiva la roba sapeva che non doveva inghiottirla, lo sapeva con certezza, lo sapeva come un automobilista conosce il camion che gli piomba addosso a cento all'ora: improvvisamente, intimamente, definitivamente. La sua gola si chiuse, il suo plesso solare si aggrovigliò come un anemone di mare, ma troppo tardi. Andò giù, il pezzetto di ...

    Era vivo dentro, ma esteriormente morto, e il suo volto era una rete nera e brunogrigiastra di pieghe, protuberanze, crepe. Era calvo e cieco. I tremori che scuotevano la faccia di Libra erano soltanto fremiti di corruzione. Sotto, nei neri corridoi, nelle gallerie sotto la pelle, c'erano crepitii nell'oscurità, fermenti, incubi chimici che si prot...

    Stava in riva al mare e guardava le lunghe linee di spuma, lontano, dove si levavano indistinte «o s'intuivano» le isole. Là, disse al mare, là sta il mio regno. Il mare gli disse quello che il mare dice a tutti. Quando la sera si mosse dietro di lui, attraverso l'acqua, le linee di spuma impallidirono e il vento cadde, e lontano a occidente brillò...

  5. Dopo due anni su un pianeta morto, e l'ultimo mezzo anno trascorso isolati, in due soli, è ancora piú difficile incontrare un estraneo, per quanto sia benvenuto. Hai perso l'abitudine alla diversità, hai perso il contatto: e cosí rinascono la paura, l'ansietà primitiva, il vecchio timore.

  6. "I dodici punti cardinali" è una retrospettiva quasi completa dei racconti e romanzi brevi dell'autrice, apparsi in America agli inizi della sua carriera. Si tratta di diciassette storie...