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  1. Ippolita Maria Sforza (Jesi, 18 aprile 1445 – Napoli, 19 agosto 1488) era figlia di Francesco I Sforza e di Bianca Maria Visconti; divenne Duchessa di Calabria per matrimonio, ma morì prima che suo marito Alfonso II d'Aragona diventasse re di Napoli (1494).

  2. Ippolita Maria Sforza (18 April 1445 – 20 August 1488) was an Italian noblewoman, a member of the Sforza family which ruled the Duchy of Milan from 1450 until 1535. She was the first wife of the Duke of Calabria, who later reigned as King Alfonso II of Naples .

  3. – Secondogenita di Francesco I Sforza e di Bianca Maria Visconti, nacque a Jesi il 18 marzo 1445. Quando nel 1450 il condottiero conquistò il Ducato di Milano, per Ippolita si profilò inevitabilmente un matrimonio dinastico, e già nel 1455, a dieci anni, fu promessa in sposa ad Alfonso II d’Aragona principe di Capua, nipote dell ...

  4. Ippolita appartenne a una delle famiglie più importanti del Rinascimento italiano, gli Sforza. Figlia primogenita del duca di Milano Gian Galeazzo Maria Sforza ( 1469 - 1494 ), nacque nel 1493 dal matrimonio del duca con Isabella d'Aragona (1470-1514) [1] , figlia del re Alfonso II di Napoli .

    • 1501
    • Pavia, 26 gennaio 1493
  5. Figlia (n. 1445 - m. 1488) del duca Francesco I e di Bianca Maria Visconti. Alunna di Guiniforte Barzizza e di Costantino Lascaris, per motivi politici fu promessa (1455) e sposata (1465) ad Alfonso d'Aragona duca di Calabria (poi re Alfonso II).

  6. Sfòrza, Ippolita nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani. Figlia (n. 1481 - m. 1520 circa) di Carlo, figlio naturale di Galeazzo. Sposa di Alessandro Bentivoglio (1493), dopo che il suocero Giovanni ebbe perduto la signoria di Bologna (1506) si ritirò a Milano, ove raccolse nella sua casa uomini dotti, acquistò fama di poetessa e ...

  7. 15 nov 2023 · Ippolita Sforza was the second-born child and eldest daughter of the Duke of Milan Francesco I Sforza and Bianca Maria Visconti. Her parents attached great value to a decent education for all their children, and they were, moreover, “thought of as well disposed to educated women.”