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ingènuo in Vocabolario - Treccani - Treccani - Treccani. ingenuo. ingènuo agg. e s. m. (f. - a) [dal lat. ingenuus, comp. di in - 1 e tema gen - di gignĕre, genus, generare, ecc.; propr. «indigeno, nativo; nato libero», poi «onesto, schietto, semplice»].
L’ingenuo. di Voltaire. Un racconto filosofico che, con sagacia e ironia, critica un certo tipo di società e di religione che, non essendo tolleranti, non permettono libertà di pensiero e di ...
tra critica e accettazione della società nel XVIII secolo. Pubblicato nel 1767, L’Ingenuo è un’opera di Voltaire spesso catalogata assieme a Candido, Zadig e Micromega come racconto filosofico, ma definibile anche apologo o satira.
Ingenuo è chi nasce da dentro, che è semplice, innocente e candido. Scopri l'origine, il valore e i rischi di questa parola dal latino, usata spesso in senso spregiativo.
27 nov 2018 · (ASI) L’ingenuo è un racconto scritto nel 1767, in cui si narra la storia di un indiano selvaggio che, catturato dagli inglesi, inizia a essere da questi civilizzato per poi trasferirsi definitivamente in Francia presso un potente signore, l’abate di Kerkabon, priore della Madonna della Montagna.
Ingenuo, almeno dagl'inizî dello stato patrizio-plebeo, è colui che nasce libero: più precisamente, se trattasi di procreato ex iustis nuptiis, è ingenuo il figlio di padre che era libero al momento del suo concepimento; se trattasi di figlio vulgo conceptus, nel diritto romano classico era ingenuo il figlio di madre libera al momento del ...