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  1. 26 feb 2022 · Il 26 febbraio del 1922, esattamente 100 anni fa, iniziava il governo di Luigi Facta, l’ultimo prima dell’avvento del fascismo in Italia.Il governo Facta I (seguito dal Facta II, 1° agosto - 27 ottobre 1922), rimarrà in carica dal 26 febbraio 1922 al 1° agosto dello stesso anno per un totale di 143 giorni.

  2. FACTA, Luigi. Uomo politico, nato il 16 novembre 1861 a Pinerolo, dove morì il 5 novembre 1930. Laureatosi in giurisprudenza a Torino, si dedicò al giornalismo e a trent'anni fu eletto deputato. Nel 1922 si ritirò dalla politica militante. Sottosegretario di stato per la Giustizia nel gabinetto Giolitti (1903), poi trasferito all'Interno ...

  3. Governo Facta I. Il Governo Facta I è stato in carica dal 26 febbraio [1] al 1º agosto 1922 [2] per un totale di 143 giorni, ovvero 4 mesi e 23 giorni. Il governo si dimise in seguito alla sfiducia del 20 luglio con soli 103 voti a favore e 288 contrari.

  4. Con questo portale la Camera dei deputati si è dotata di una piattaforma di pubblicazione unica, stabile e condivisa della documentazione e delle informazioni sulla sua attività, a partire dalla I Legislatura del Parlamento sabaudo del 1848 fino alla legislatura che precede quella in corso. In occasione del 150° anniversario dell'Unità d ...

  5. 28 ott 2017 · Avvenne dopo mesi di violenze squadriste, in un susseguirsi di governi deboli. In quell’ottobre del 1922 a capo del governo c’era Luigi Facta, per Mussolini un personaggio ininfluente: “ Quando lo vedo mi viene voglia di tirargli i baffi “, diceva il (futuro) Duce.

  6. Da 1919-1922.Cento anni dopo il racconto della marcia dei fascisti su Roma (26 - 28 ottobre 1922) e della presa del potere da parte di Benito Mussolini. L'obiettivo della marcia, capeggiata dai triumviri Balbo, Bianchi, De Bono e De Vecchi, era estromettere l'allora capo del governo Luigi Facta e forzare la mano al re Vittorio Emanuele III per indurlo a consegnare il Paese nelle mani di ...

  7. 29 ott 2022 · Il Presidente del Consiglio Luigi Facta, che nella tarda sera del 25 ottobre ha ricevuto da fonti segrete provenienti da Milano conferme sull’intenzione di un colpo di mano fascista tra il 27 e il 28 ottobre, pensa già alle dimissioni e contemporaneamente telegrafa al sovrano Vittorio Emanuele III, in villeggiatura a San Rossore, chiedendogli di tornare subito nella capitale.