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  1. Martino I di Sicilia, detto Martino il Giovane o Martino d'Aragona (in siciliano Martinu, in catalano Martí; Barcellona, 1374 circaCagliari, 25 luglio 1409 ), è stato re consorte di Sicilia (o di Trinacria) dal 1392 al 1401 e re di Sicilia dal 1401 al 1409 . Indice. 1 Biografia. 1.1 Re di Sicilia.

  2. MARTINO I d’Aragona (Martino il Giovane), re di Sicilia. Salvatore Tramontana. Figlio di Martino, detto il Vecchio, allora conte di Montblanc, e di Maria de Luna, figlia del conte Lope, nacque nel 1376. Non è noto il luogo di nascita, che probabilmente è Bellesguart, nei pressi di Barcellona, dove i genitori erano soliti trascorrere lunghi ...

  3. MARTINO I il Vecchio, detto l'Umano, conte-re di Catalogna-Aragona, II di Sicilia. Ramon D'ALOS-MONER. Nato a Gerona nel 1356 ebbe il titolo di duca di Montblanch; alla morte del fratello e antecessore Giovanni (1395) si trovava in Sicilia dove era andato per mettere sul trono suo figlio Martino il Giovane, sposato alla regina Maria.

  4. Martino I il Vecchio re d'Aragona e II di Sicilia nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani. Secondogenito (Gerona 1356 - Barcellona 1410) di Pietro IV d' Aragona. Come duca di Montblanch, fu incaricato dal fratello Giovanni, re d'Aragona, di difendere gli interessi della corona in Sicilia.

  5. 30 gen 2019 · Quando il 3 dicembre 1396 Martino il Vecchio lasciò la Sicilia per andare a prendere possesso della corona d’Aragona, il regno di Sicilia era ormai pacificato, tranne la città di Palermo, dove Enrico Chiaramonte, che teneva desta la resistenza, vistosi isolato, si arrese ed andò in esilio a Napoli, mentre gli Aragonesi entravano in città.

  6. Martino I di Sicilia, detto Martino il Giovane o Martino d'Aragona (Barcellona, 1374 circa – Cagliari, 25 luglio 1409), è stato re consorte di Sicilia (o di Trinacria) dal 1392 al 1401 e re di Sicilia dal 1401 al 1409.

  7. Nel presente articolo vengono pubblicati tre elenchi relativi a una parte della biblioteca di Martino I di Sicilia. Tali documenti offrono l’opportunità di ragionare su un metodo di studio comparativo delle fonti inventariali e di verificare, mediante due esempi tratti dal caso in esame, le potenzialità della sua applicazione.