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  1. Perdizione. Regia di Luigi Grosso . Un film con Marina Hedman, Turi Killer, Frank Landi, Giuliano Stallon . Genere Erotico - Italia , 1986 , durata 90 minuti. - MYmonetro 2,27 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

    • (14)
    • Luigi Grosso
  2. Perdizione - Un film di Béla Tarr. Un film talmente caratterizzato da dichiararsi allo spettatore anche in una sola inquadratura. Con Gábor Balogh, János Balogh, Péter Breznyik Berg, Imre Chmelik, György Cserhalmi. Drammatico, Ungheria, 1988. Durata 120 min.

    • (7)
    • Gábor Balogh
    • Béla Tarr
  3. Perdizione (Kárhozat, conosciuto anche con il titolo inglese Damnation) è uno dei film più conosciuti del regista ungherese Béla Tarr, distribuito nel 1987. Perdizione è ambientato in un luogo non meglio definito della pianura ungherese tormentato da una pioggia incessante.

    • 116 min
    • 1987
    • Kárhozat
    • Ungheria
  4. 23 set 2010 · Posta una location che cerchi. Un film straordinario, quasi perfetto!: Davvero notevole!: E' un vero naufragio della speranza quello dei frequentatori del bar Titanik, in una città bagnata dalla pioggia e dal fango, in una terra desolata, biblica, abitata da persone che attendono il nulla, tra storie d'amore finite.

    • (9)
    • Gábor Balogh
    • Béla Tarr
  5. PERDIZIONE è un film del 1942, diretto da Carlo Campogalliani, con Gianni Altieri e Lia Corelli. Durata 80 minuti. Distribuito da SCALERA FILM.

    • Carlo Campogalliani
    • Gianni Altieri
  6. 8 mag 2019 · Lo stile di Béla Tarr, che richiama parzialmente alcune delle istanze proprie del cinema di Andrej Tarkovskij, si presenta con chiarezza in Perdizione sin dai suoi momenti iniziali. Il film, girato interamente in bianco e nero, si apre con un piano sequenza che mostra il protagonista, Karrer ( Miklós B. Székely ), osservare il ...

  7. Scheda film Perdizione (1988) | Leggi la recensione, trama, cast completo, critica e guarda trailer, foto, immagini, poster e locandina del film diretto da Béla Tarr con Miklos B. Szekely, Gyula Pauer, György Cserhalmi, Hédi Temessy.