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  1. Questo blog contiene materiale con immagini e racconti in atteggiamento esplicito e di natura sessuale per adulti consenzienti, con descrizioni di situazioni, pratiche sessuali, comportamenti, che potrebbero risultare offensive o sgradevoli per alcuni.

  2. STORIE IGNOBILI. Le storie che seguiranno, sono storie di vita vissuta, confessioni e confidenze vere e fantasiose, alcune inviatemi per email dalle lettrici-lettori di racconti erotici, altre ascoltate da me direttamente dai protagonisti e narrate in modo romanzesco ed erotico.

  3. Racconti immorali ( Contes Immoraux ), noto anche come I racconti immorali di Borowczyk, è un film erotico a episodi del 1974, diretto da Walerian Borowczyk . Indice. 1 Trama. 2 Produzione. 3 Distribuzione. 3.1 Edizione italiana. 4 Accoglienza. 5 Note. 6 Collegamenti esterni. Trama. Primo episodio: La marea.

    • 104 min
    • 1974
    • Contes Immoraux
    • Francia
  4. I Racconti immorali non sono “scandalosi per i tempi”: sono più importanti che mai, qui e ora. Altrimenti, come saremmo arrivati a 365 giorni? E addirittura a temerlo? «Walt Disney è il vero pornografo!», tuona Boro nel documentario Love Express, con tenero slancio anti-sistema d'altri tempi.

  5. Quattro racconti erotici su altrettanti tabù (la verginità, la masturbazione femminile, la sete di sangue e l’incesto) ambientati in epoche sempre più remote che vedono protagoniste Lucrezia Borgia, l’ungherese Erzsébet Báthory e alcune adolescenti della contemporaneità.

  6. Racconti immorali: Regia di Walerian Borowczyk. Con Lise Danvers, Fabrice Luchini, Charlotte Alexandra, Paloma Picasso. Una raccolta erotica di racconti brevi, un'antologia composta da racconti allettanti sul desiderio sessuale e le sue diverse manifestazioni.

  7. Oggi presentiamo un petit croissant dell’erotismo, Racconti Immorali, diretto da Walerian Borowczyk, l’equivalente polacco di Tinto Brass e che da qui in avanti chiameremo il Boro, un po’ per confidenza, ma soprattutto per non inciampare continuamente in quel rovo di consonanti nel cognome (che dovrebbe pronunciarsi come -Fcik) che ci fa sentire...