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  1. Segnalato dal senato di Venezia, divenne (1565) segretario del re Sigismondo II Augusto, e in breve tempo si pose a capo della szlachta, accettandone il duplice programma di controllo dell'autorità regia, e di limitazione della forza economica e politica delle famiglie aristocratiche.

  2. Sigismondo II Augusto in una tela di Lucas Cranach il Giovane Alberto , Gran maestro dei cavalieri teutonici , aveva introdotto la Riforma protestante e secolarizzato la parte meridionale dello Stato monastico , istituendo, nel 1525, il primo Stato protestante d'Europa, ovvero il Ducato di Prussia , in armonia con i contenuti del trattato di Cracovia .

  3. Nel 1543 fu ordinato sacerdote e nel 1550 vescovo di Culmia (Chełmno) donde due anni dopo fu trasferito alla sede di Ermland. Tutto il programma della sua vita episcopale si riassume nella lotta contro il protestantesimo che dalla Germania aveva dilagato in Lituania e in Polonia, facendovi progressi sotto il re Sigismondo II Augusto.

  4. 17 dic 2022 · Nel 1568, il re Sigismondo II Augusto (1520–1572) fu il primo sovrano a stabilire la sua corte nel castello, che poi divenne la sede del Parlamento (Sejm) nel 1569. Nel 1596, il re Sigismondo III Vasa spostò la sede del governo e il potere regale a Varsavia, espandendo il castello nell’odierna struttura a cinque facce.

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    Tra le opere d’arte esposte in queste stanze spiccano per valore gli arazzi della collezione di Sigismondo II Augusto, realizzati a Bruxelles a metà Cinquecento. È la più grande raccolta al mondo costituita da arrazzi realizzati su ordinazione di un solo sovrano.

  6. Sigismondo I il Vecchio e Sigismondo II Augusto manipolarono le istituzioni politiche al fine di limitare la nobiltà, sfruttando il loro potere di nomina e la loro influenza sulle elezioni del Sejm. Ciò avvenne grazie ad un'attenta propaganda finalizzata a sostegno della posizione reale e che prometteva finanziamenti alla piccola nobiltà.

  7. di Sigismondo II Augusto, Re di Polonia (1571), Lett. di Anna Jagellone, regina di Polonia (1579 e 1585); Ibid., cc. 86r-93r: Relazione di Vincenzo Dal Portico sulla sua nunziatura (1573); Archivio di Stato di Lucca, Bibl., Mss. 127: Famiglie lucchesi, t.