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  1. 1 giorno fa · La recensione di The Shrouds, il film di David Cronenberg con Vincent Cassel e Diane Kruger presentato al Festival di Cannes 2024. Farsi scuotere dal body horror, ammaliare dalla capacità di mettere in scena torbide relazioni, la consapevolezza del corpo, le sfumature dell’anima. Che autore meraviglioso David Cronenberg.

  2. 1 giorno fa · The Shrouds, recensione del film di David Cronenberg in Concorso al Festival di Cannes 2024. David Cronenberg fa storia a sé: ha generato mondi e linguaggi, si è pinto nei meandri della body ...

  3. 1 giorno fa · Vincent Cassel e Diane Kruger, protagonisti di "The Shrouds" di David Cronenberg. "The Shrouds" era uno dei titoli più attesi a Cannes 2024, segnava il ritorno di lui, del maestro del body horror: David Cronenberg. Tra i film in Concorso è forse quello più personale, più intimo, lo è per forza di cose visto che il regista canadese l'ha ...

  4. 1 giorno fa · The Shrouds, un film che approfondisce le riflessioni di Cronenberg, conducendole in luoghi inattesi; Come rapinare una banca, il trailer italiano del film [HD] Ernest Cole: Lost and Found, scatti per raccontare le ferite insanabili dell'apartheid; Il lunedì del cinema: La vita è una danza, un film ottimista che celebra la passione.

  5. 1 giorno fa · Una scena di The Shrouds (fonte: Festival de Cannes) L’autore stavolta adatta le sue classiche ossessioni – sessuali, biologiche, istologiche – al contesto digitale, le traspone sul piano del virtuale per riflettere sui corpi quando questi non esistono più come sistemi fatti di carne e di ossa, ma si smaterializzano diventando ammassi di pixel, rendering tridimensionali di ciò che ...

  6. 1 giorno fa · The Shrouds, il nuovo film di David Cronenber in gara alla 77a edizione del Festiva di Cannes, parte con un urlo straziante alla Munch. Lo emette Karsh, un Vincent Cassel con il look del regista ...

  7. 2 giorni fa · Cronenberg è paladino di sé stesso, e pure epigone: là dove ci fu un Cristo della Settima Arte, c’è il sudario – la battuta sulla Sindone è invero diegetica. Il compreso Cassel ci prova fino alla fine a raggrumare un po’ di interesse, Kruger pure per altre vie, ma quel che è morto è morto, e – sarebbe meglio – riposi in pace.