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Alfonso di Trastámara, detto il Magnanimo (Medina del Campo, 24 febbraio 1396 – Napoli, 27 giugno 1458), è stato un principe spagnolo della casa reale di Trastámara d'Aragona, che divenne re Alfonso V di Aragona, Alfonso III di Valencia, Alfonso II di Sardegna, Alfonso I di Maiorca e di Sicilia, re titolare di Corsica, di Gerusalemme e d ...
- Alfonso Fernandez di Trastámara
- Giovanni II
ALFONSO V d'Aragona, re di Sicilia, re di Napoli Ruggero Moscati Nacque presumibilmente nel 1396, da Ferdinando I. Educato in Medina del Campo alla corte di Enrico III di Castiglia - di cui, per ragioni dinastiche, sposerà nel 1415 la figlia Maria -, vi era stato iniziato, ai principi della religione e della morale, con insegnamenti di ...
Alfonso d'Aragona, duca di Bisceglie, principe di Salerno (Regno di Napoli, 1481 – Roma, 18 agosto 1500), fu un figlio illegittimo del re Alfonso II di Napoli e dell'amante Trogia Gazzela, pubblicamente figlio devoto e legittimo erede della regina consorte Iolanda d'Aragona..
Alfonso d’Aragona. Nacque nel 1394 e alla morte del padre Ferdinando nel 1416 ereditò l’Aragona, la Sardegna e la Sicilia. Quando nel 1442 conquistò Napoli divenne uno dei sovrani più potenti dell’epoca. Sposato a Maria di Castiglia che non amava e da cui non ebbe figli, si innamorò più tardi all’eta di 44 anni di Lucrezia d ...
Nino Cortese. Alfonso V, nato nel 1396, succedette a suo padre Ferdinando I, il 2 aprile 1416, nei regni d'Aragona, Valenza, Maiorca, Sicilia, Sardegna e nella contea di Barcellona. Richiamò subito dalla Sicilia il fratello Giovanni, ambizioso di farsene re, e lo sposò con Bianca di Navarra, erede di questo stato.
7 gen 2019 · il monarca. Alfonso d’Aragona, il benemerito Re di Napoli. Una biografia di Giuseppe Caridi (Salerno) del sovrano che, nel XV secolo, diede grande lustro alla cultura partenopea e trasformò la...
21 mag 2020 · Ultima Modifica il 8 Febbraio 2024. Il 12 giugno del 1442 le truppe di Alfonso d’Aragona, al comando del generale Diomede Carafa, entrano nella città di Napoli difesa da Renato d’Angiò.