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  1. protezionistica e alle commesse statali: in campo siderurgico, Terni, Ilva; e nella meccanica pesante, Ansaldo, Breda • Limiti dell’interventismo statale in questo campo: scarsa innovazione tecnologica, limitata capacità competitiva sui mercati internazionali • Sviluppo di un’industria italiana produttrice di nuovi beni di

  2. Per Giolitti il Sud era un semplice serbatoio di voti da controllare con vari mezzi: - attraverso i prefetti che, per suo ordine, impedivano i comizi degli oppositori del governo - attraverso le forze dell’ordine che arrestavano i sindcalisti - attraverso corruzione, minacce e brogli per far eleggere parlamentari a lui fedeli Per tutto questo Giolitti venne aspramente criticato dall ...

  3. Così Giolitti riuscì ad ottenere nuovamente la maggioranza. 1914: finisce l’età giolittiana La guerra in Libia indebolì il governo guidato da Giolitti e l’economia tornò ad attraversare un momento di crisi. Giolitti preferì dare le dimissioni, pensando che sarebbe ritornato al potere come in passato.

  4. Ovviamente Giolitti trovò oppositori sia a destra che a sinistra: il leader dei socialisti Filippo Turati rifiutò un posto nel governo Giolitti, temendo ripercussioni dal suo partito. La mancanza di alleanze formali fece si che Giolitti potesse attuare quella politica di favori, clientelismi, di trasformismo insomma più capillare e nocivo di quello di Depretis.

  5. Giovanni Giolitti . Wikipedia . Giovanni Giolitti (Mondovì, 27 ottobre 1842 – Cavour, 17 luglio 1928) è stato un politico italiano, più volte presidente del Consiglio dei ministri. Nella storia politica dell'Italia unita, la sua permanenza a capo del governo fu una delle più lunghe.

  6. I caratteri generali dell’eta giolittiana: Giolitti e l’età giolittiana:1901-1914. Nel 1901 il Re Vittorio Emanuele III nominò presidente del consiglio Giuseppe Zanardelli. Lo affiancava ...